AgenPress – “Riducendo la generosità delle pensioni per le famiglie a reddito più elevato, si potrebbe limitare l’incremento della spesa, mantenendo allo stesso tempo adeguati servizi pubblici e protezione sociale”: è quanto si legge nel rapporto economico sull’Italia pubblicato oggi dall’Ocse. L’organismo parigino sottolinea inoltre la necessità di “eliminare gradualmente i regimi di pensionamento anticipato”, come già fatto con Quota 100.
Sottolineando la necessità di risparmiare sulla spesa pubblica”, l’Ocse ricorda che in Italia “le pensioni rappresentano una quota cospicua della spesa complessiva”.
“Nel breve periodo tale spesa potrebbe essere contenuta eliminando gradualmente i regimi di pensionamento anticipato. Nel breve termine, sarebbe opportuno mantenere la parziale deindicizzazione delle pensioni elevate, per poi sostituirla nel medio termine con un’imposta sulle pensioni elevate, che non siano correlate ai contributi pensionistici versati. Il contributo di solidarietà potrebbe essere mantenuto finché il reddito relativo dei pensionati sarà allineato alla media dell’Ocse”.
Per l’Ocse, inoltre, le “prossime revisioni della spesa, che attualmente mirano a realizzare risparmi di bilancio annuali pari a circa lo 0,2 % del Pil, dovranno divenire più ambiziose”. “In assenza di variazioni delle politiche di spesa e fiscali – avverte l’organizzazione internazionale – l’aumento della spesa per pensioni, sanità e assistenza di lungo termine, nonché l’incremento dei costi del servizio del debito, porterebbero il debito pubblico a circa il 180 % del Pil entro il 2040 e continuerebbero ad aumentare rapidamente in seguito. Tale aumento renderebbe l’Italia sempre più vulnerabile agli shock di bilancio e comporterebbe probabilmente un ulteriore incremento del premio di rischio sul debito pubblico”.