AgenPress. Il Partito della Rifondazione comunista esprime la massima solidarietà ai giornalisti dell’Agenzia Dire che oggi manifestano contro i licenziamenti e le sospensioni immotivate messi in atto dalla proprietà.
Dopo due anni di decurtazioni degli stipendi e rompendo le trattative sindacali, l’amministrazione della società editrice dell’Agenzia, la Com.e, non solo nel giorno di Natale ha licenziato illegittimamente 14 giornalisti, ma nella notte del 31 dicembre, tramite mail, ha comunicato la sospensione immediata e senza retribuzione di altri 17 giornalisti della sede di Roma.
Tutto questo mentre è in corso presso il Dipartimento dell’editoria un piano di riforma delle agenzie stampa che potrebbe portare nuovi fondi pubblici al settore.
La Dire è un’agenzia che lavora da 35 anni a livello nazionale ma che è anche radicata sul territorio contribuendo alla formazione di una informazione locale plurale e indipendente.
I licenziamenti e le sospensioni dei giornalisti sono un grave attacco all’occupazione e un grave attacco al pluralismo dell’informazione.
Rifondazione Comunista chiede che si metta mano finalmente a una riforma dell’editoria quotidiana e periodica che tuteli il lavoro e che garantisca una reale pluralità delle fonti e delle testate. Per questo è necessario l’intervento pubblico a sostegno dell’informazione indipendente e cooperativa così come una seria normativa antitrust che rompa gli oligopoli attualmente esistenti.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Stefania Brai, responsabile nazionale cultura del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.