AgenPress. «La sua unica colpa è stata quella di invitare i parenti dei pazienti, letteralmente esagitati, alla calma, e soprattutto ad abbandonare gli spazi del pronto soccorso, per consentire la presenza del solo personale sanitario.
Per tutta risposta, una giovane infermiera del San Leonardo di Castellammare di Stabia è stata prima strattonata, poi presa per i capelli, poi addirittura colpita da un violentissimo pugno in pieno volto, riportando tumefazioni sul viso e addirittura un dente rotto.
Siamo di fronte ad una delle aggressioni più brutali e vergognose registrate negli ospedali italiani negli ultimi tempi, ma soprattutto davvero inspiegabili, frutto di una rabbia che cresce ogni giorno come un cancro con le sue metastasi, diventando l’esempio lampante di una mala cultura che si è come radicata nel cervello di certi cittadini, che sfogano il proprio malcontento, legato ai disagi delle strutture sanitarie, contro i nostri infermieri diventati il nemico numero uno.
Siamo diventati noi, agli occhi dei cittadini, i responsabili della disorganizzazione e dei ritardi, il capro espiatorio contro cui sfogare ansie e paure.
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Siamo di fronte ad un vero e proprio territorio di guerra, siamo davanti a episodi di aggressioni che, rispetto al passato, si sono fatte più frequenti e brutali, e che soprattutto prendono di mira, in modo a dir poco vile, le donne, le nostre infermiere, che ovviamente hanno maggiore difficoltà nel difendersi.
Siamo davvero stanchi di quanto sta accadendo negli ospedali italiani e vogliamo denunciare prima di tutto, con toni forti, continua De Palma, l’incapacità, della politica, ai vari livelli, di attuare misure drastiche che potessero essere in grado di arginare il drammatico fenomeno.
E’ evidente che le leggi che ci sono servono davvero a poco. Parlano i fatti.
La situazione, soprattutto nelle strutture sanitarie di regioni come la Campania, è diventata insostenibile. I nostri infermieri hanno paura, vivono letteralmente nel terrore.
Chiediamo alla nostra Premier Meloni, così come avvenuto per il progetto “Strade Sicure”, di portare i nostri militari all’interno degli ospedali. Non vediamo altra soluzione possibile. Siamo ad un punto di non ritorno. Serve immediatamente la presenza dell’esercito!