AgenPress – “Facciamo finta per un minuto di non essere dentro al nostro “Fight club” e di decidere di valutare la manovra per quello che è, senza toni drammatici o trionfalistici.
Lo scrive su X il leader di Azione Carlo Calenda analizzando la legge di Bilancio.
1) Distrugge le famiglie o salva le famiglie? Nessuna delle due cose. Conferma tagli precedenti del cuneo fiscale (dati 50-50 da Draghi e Meloni) per un anno”. Questa misura aiuterà le famiglie ma riproporrà il problema della clausola IVA. Ogni anno dovremo trovare almeno 10 mld (in realtà 15 con gli altri tagli) altrimenti le tasse aumenteranno. I cittadini non si troveranno molti più soldi in busta paga rispetto allo scorso anno (16 euro medi) ma almeno non ne avranno di meno. Concentrare le risorse sul taglio del cuneo fiscale è sempre stata una richiesta della sinistra e del sindacato.
2) Investe una cifra record sulla sanità come dice Meloni o la distrugge per favorire il privato, come dice la sinistra? Nessuna delle due cose. L’aumento record del FSanitario rivendicato falla Meloni è costante negli ultimi vent’anni. Non aumenta di 3 mld, ma solo di 1,7 mld, molto meno di ciò che serve per coprire l’inflazione. Quindi avremo meno prestazioni. Ciò è accaduto con i governi di ogni colore politico. Manca dunque una scelta netta a favore della sanità che noi avremmo fatto anche rinunciando a parte dei tagli fiscali.
3) E’ una manovra per la crescita o non c’è nulla per la crescita. Qui effettivamente non pare esserci granché in particolare per ciò che concerne industria 4,0. Però il governo ha rinegoziato con la Commissione l’utilizzo del PNRR per finanziare industria 4.0 e se così sarà la soluzione trovata è corretta.
4) un merito di questa manovra è aver chiuso il superbonus, il provvedimento più costoso e più di destra (regressivo) della storia repubblicana (varato dalla sinistra).
5) sulla scuola invece c’è poco o nulla e soprattutto nulla per il tempo lungo fondamentale per contrastare la dispersione scolastica, favorire l’occupazione femminile e salvare dalla strada tanti ragazzi meno avvantaggiati. Non abbiamo votato la manovra per mancanza di risorse sufficienti sui pilastri del nostro welfare – sanità e scuola, che sono già sgretolati. Ma cerchiamo sempre di darne un giudizio oggettivo. Oggi un commentatore scrive che questo nostro vezzo di giudicare le cose nel merito senza considerare il contesto valoriale (leggi destra o sinistra) è il contrario della politica. Consideriamo il contesto valoriale e per questo siamo all’opposizione del Governo, ma la politica non può prescindere dalla realtà e dalla verità altrimenti si trasforma in sola propaganda e tifo.