Agenpress. Il capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria del Ministero della Giustizia ha inviato agli uffici giudiziari alcune indicazioni e raccomandazioni relative alla gestione della fase due dell’emergenza Coronavirus. Queste, contenute in due differenti circolari, riguardano questioni di natura organizzativa e di gestione degli aspetti sanitari legati alla prevenzione da Covid-19.
Dal 12 maggio gli uffici giudiziari possono attivare, con principi di cautela e gradualità, alcune attività ulteriori a quelle che, indifferibili e urgenti, erano già consentite nel periodo di sospensione dal 9 marzo all’11 maggio. Per farlo dovranno adottare delle linee guida da concordare con le autorità sanitarie e i Consigli dell’Ordine locali al fine di individuare le modalità di prevenzione del contagio più funzionali al contesto territoriale di riferimento.
Le indicazioni contenute nelle circolari, che tengono conto delle direttive del Ministero della Salute, del Ministero per la Pubblica Amministrazione e degli accordi stipulati tra Governo e parti sociali, prevedono la costituzione di una cabina di regia con le autorità sanitarie locali e il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. Verranno, inoltre, adottate misure logistiche riguardanti la gestione degli ambienti di lavoro, degli ingressi e dell’orario di apertura dei servizi, per contenere l’afflusso di utenza interna ed esterna anche attraverso l’utilizzo della tecnologia e delle prenotazioni per appuntamento.
Viene, inoltre, confermato il ricorso allo smart working, con specifici progetti, con una graduale e progressiva riduzione in favore del lavoro in presenza. Previsto, a tal proposito, l’utilizzo di ulteriori strumenti contrattuali volti a una maggiore flessibilità, con turnazioni e rotazione dei servizi, oltre a misure di prevenzione igienico-sanitarie quali il mantenimento del distanziamento sociale e la messa a disposizione di materiale igienizzante e di dispositivi di protezione.
Le circolari danno seguito al costante impegno del Dipartimento, già avviato nella fase uno, che ha portato a un investimento di oltre cinque milioni di euro per l’acquisto di materiale sanitario (mascherine di protezione, guanti, gel e prodotti igienizzanti, paratie di protezione per servizi di cancelleria aperti al pubblico) e per operazioni di sanificazione e igienizzazione dei locali.
Positivi i dati sullo smart working, che nella prima fase ha permesso il contenimento medio della presenza in ufficio del personale amministrativo tra il 15 e il 25%. Amplia la platea che ha fatto uso degli strumenti informatici per il lavoro da remoto di magistrati e personale amministrativo: oltre 7.600 gli abilitati sugli applicativi da remoto, che vanno a sommarsi ai circa 26mila dipendenti che fruiscono regolarmente della piattaforma e-learning e ai circa 30mila utenti abilitati all’utilizzo della piattaforma Teams per la videoconferenza.