AgenPress – “Mi sembra che si è fatto un rumore sproporzionato sulla storia” dell’accordo tra Albania e Italia sui migranti che “secondo me è un accordo naturalissimo tra due Paesi con nomi diversi, ma che io vedo come due parti dello steso popolo”.
Lo ha detto il primo ministro albanese Edi Rama intervenendo ad Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia. “Per noi l’Italia è sempre stata parte di noi”, l’appoggio dimostrato da Roma dopo l’isolamento comunista “è abbastanza per capire che nessuno si deve meravigliare o sorprendere quando facciamo accordi di comune intendimento delle cose e di comune beneficio” ha aggiunto il primo ministro albanese. “Per noi è sempre un onore dare una mano quando l’Italia ce lo chiede e sarà sempre un privilegio raccontarsi come amico speciale dell’Italia”.
In merito a un accordo coi migranti “non accetterei altre richieste da Paesi europei, le abbiamo avute da altri Paesi Ue ma abbiamo detto di no”, ha aggiunto senza rivelare i nomi degli Stati ma evidenziando che sono “Paesi cugini, e non Paesi fratelli come l’Italia. C’è una differenza: se noi facciamo un accordo con un Paese come l’Italia lo facciamo come sforzo comune, non come se fossimo un Paese fuori al quale trasferire il problema. Quello che l’Italia fa non è trasferire il problema, ma cercare di allargare lo spazio per gestire questo percorso mentre tratterà il problema da sé”.
“Mi sembra che Giorgia (Meloni) stia facendo qualcosa di importante, passare dal sovranismo nazionale alla ricerca di un sovranismo europeo, nel senso che l’Europa deve svegliarsi e capire come muoversi per le prossime generazioni”, ha detto ancora sottolineando che la premier “è andata contro tutti i pronostici dell’apocalisse fascista” e ha “cercato di convincere l’Europa che bisogna lavorare insieme”.
Dire che l’accordo sui migranti con l’Italia “è la soluzione, sarebbe pretenzioso, forse non lo è ma è uno sforzo per trovare soluzioni dove è chiaro che l’Ue non riesce a capirsi. Se in Africa il vedere dell’Occidente è molto problematico e si è lasciato terreno ad altre forze per fare business mentre l’Occidente è stato messo nel ruolo di predatore per secoli, bisogna avere una soluzione più profonda, ma nel frattempo bisogna lavorare a soluzioni che forse non sono perfette”.