AgenPress. Nonostante la Bce abbia lasciato i tassi di interesse invariati al 4,50%, gli italiani continuano a pagare il conto dei continui aumenti delle rate mensili scattati negli ultimi due anni, al punto che per un mutuo a tasso variabile di importo medio la maggiore spesa si attesta a quasi +4.400 euro annui.
Lo afferma il Codacons, commentando la decisione odierna della Bce.
Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è salita complessivamente negli ultimi due anni tra i +270 e i +365 euro per effetto di tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dal 2022 – analizza il Codacons – Questo significa che una famiglia che ha acceso un mutuo a tasso variabile si ritrova a spendere oggi in media tra i +3.240 e +4.380 euro all’anno rispetto a quanto pagato nel 2021 come conseguenza delle politiche monetarie imposte della Banca Centrale Europea.
“Le famiglie italiane fanno sempre più fatica a pagare le rate del mutuo – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Basti pensare che nel 2023 sono circa 200mila i nuclei che hanno saltato una o più rate del mutuo a tasso variabile, proprio a causa dei costanti rialzi dei tassi che impattano come un macigno sulle tasche dei cittadini”.