AgenPress – L’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, dove è scoppiato un incendio in cui sono morti tre pazienti, era finito tra i ‘peggiori’ insieme ad altre strutture sanitarie pubbliche, nel monitoraggio del Programma nazionale esiti (Pne) edizione 2023 dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Il report, presentato a fine ottobre, è uno strumento di valutazione a supporto di programmi di audit clinico e organizzativo.
Indicatori negativi nell’area osteomuscolare, nefrologia e chirurgia generale. Il Pne indicava l’ospedale S. Giovanni Evangelista tra le “strutture a cui è stato richiesto di avviare una procedura di audit sulla qualità dei dati”. Inoltre – si legge nel Pne – il “volume di attività è inferiore alla soglia (tolleranza del 10%) fissata dal regolamento riguardante la definizione degli standard ospedalieri o desumibile dalla letteratura scientifica”.
Oltre al San Giovanni Evangelista, le strutture considerate “peggiori” sono l’Umberto I di Nocera Inferiore, il Luigi Curto di Polla e Immacolata di Sapri; il Vittorio Emanuele di Gela e V. Cervello di Palermo; lo Stabilimento Ospedaliero di Sanremo; il Ss. Pietro e Paolo di Borgosesia.
Opportuno sottolineare che nel report dell’Agenas 436 strutture sono state descritte come ‘non classificabili’ in quanto hanno avuto un livello di attività talmente basso che non si è potuto esaminarle e quindi valutarle.
L’incendio, secondo le prime ipotesi degli investigatori potrebbe essere partito da alcuni rifiuti posto sul retro della struttura.
Tre morti e oltre 200 persone evacuate dall’ospedale dopo l’incendio divampato ieri sera. Secondo quanto si apprende, due sarebbero morte per intossicamento, la terza a causa di un infarto. Le fiamme sono state spente grazie all’intervento dei vigili del fuoco, mentre l’ospedale, invaso dal fumo, è stato evacuato.
L’incendio, secondo quanto si apprende da fonti dei soccorritori, sarebbe partito da alcuni locali dove si troverebbero gli ambulatori. Le stanze sono al piano -2 dell’ospedale da dove le fiamme avrebbero raggiunto il pronto soccorso e la Terapia intensiva. Altri reparti non sarebbero stati invece toccati, ma il fumo molto denso ha invaso tutto l’ospedale e per questo si è resa necessaria l’evacuazione dell’intera struttura. L’incendio sarebbe divampato nel seminterrato della struttura, coinvolgendo inizialmente la camera mortuaria, poi parte delle cucine e il primo piano, ma il fumo denso si sarebbe propagato anche ai livelli superiori. Almeno uno dei pazienti sarebbe stato trovato morto per la mancanza di ossigeno.
La Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo di indagine e ha disposto l’autopsia sui corpi delle quattro vittime per accertare le cause del decesso.