Agenpress. Nella circolare del Viminale sulla fase 2 non si fa riferimento al modulo di autocertificazione e si riporta che “le circostanze giustificative di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, possono essere fornite nelle forme e con le modalità consentite“.
“Come al solito, le circolari esplicative del Viminale non solo non chiariscono i Dpcm, ma complicano anche le cose. Quali sono le modalità consentite per giustificare gli spostamenti? Fino a ieri era il modulo per l’autodichiarazione. Se lo è ancora, è evidente che il modulo va aggiornato per la sesta volta, altrimenti il consumatore, compilando la versione attualmente pubblicata sul sito del ministero degli Interni, è costretto a fare una dichiarazione nella migliore delle ipotesi sbagliata” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Infatti, da domani ci si può spostare anche fuori dal proprio comune per situazioni di necessità, mentre l’assoluta urgenza non vale più per trasferimenti in comune diverso ma solo in regioni diverse. Il modulo, invece, richiede ancora l’assoluta urgenza per uscire dal proprio comune (“per trasferimenti in comune diverso” è scritto) e la situazione di necessità è prevista solo per spostamenti all’interno dello stesso comune. Questo senza contare la famosa questione dei congiunti o del rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza, non inseriti nel modellino attuale” prosegue Dona.
“Se invece, come auspichiamo, la frase della circolare vuol dire che, in caso di controllo, basta una dichiarazione verbale, allora lo si deve dire chiaramente ed esplicitamente: l’autodichiarazione non è più necessaria” conclude Dona.