AgenPress – Si prevede che la guerra di Israele contro Hamas nella vicina Striscia di Gaza continuerà con la sua intensità attuale per altri due mesi, seguita da quelli che il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha definito diversi mesi di operazioni di “rastrellamento” che vedrebbero l’esercito del paese “eliminare sacche di soldati”.
Gallant ha fatto questi commenti durante un briefing durante il fine settimana, dove, alla luce dei molteplici avvertimenti da parte di alti funzionari statunitensi sull’aumento vertiginoso delle vittime civili a Gaza, ha insistito: “Israele non sta combattendo il popolo palestinese”.
“Stiamo combattendo l’organizzazione terroristica Hamas”, ha aggiunto, facendo eco al messaggio che le forze di difesa israeliane hanno lanciato da quando l’attuale conflitto è iniziato con l’attacco del 7 ottobre contro Israele che ha provocato 1.200 morti, la maggior parte dei civili.
Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, diretto da Hamas, quasi 16.000 persone sono state uccise lì da quando l’IDF ha lanciato una controffensiva sulla scia della furia terroristica, con il bilancio delle vittime che aumenta ogni giorno. Gaza, un territorio di 140 miglia quadrate, ospita circa 2,3 milioni di palestinesi che vivono sotto un blocco imposto da Israele e sostenuto dall’Egitto da quando Hamas, un gruppo militante palestinese che gli Stati Uniti hanno designato come organizzazione terroristica, è salito al potere nel 2007.
Molteplici fonti di sicurezza israeliane hanno detto di stimare che Hamas fosse presente prima di ottobre. Forza 7 a 30.000 combattenti. Le fonti affermano di ritenere che da allora siano stati uccisi 6.000 di loro, di cui oltre 1.000 il 7 ottobre.
Gallant ha affermato che le forze israeliane avevano ucciso circa il 40% dei comandanti di brigata e battaglione di Hamas a Gaza, catturato centinaia di combattenti e sequestrato centinaia di terabyte di dati dai computer portatili. Pur riconoscendo che Israele non può uccidere tutti i combattenti di Hamas, ha affermato che l’obiettivo del suo paese è quello di rendere inabile l’organizzazione al punto che “non funzionerà più come un’organizzazione militare in grado di lanciare attacchi organizzati contro Israele”.
“Dobbiamo spezzare la catena di comando”, ha detto Gallant aggiungendo che uno degli obiettivi dell’operazione militare israeliana è uccidere il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, l’ex prigioniero che Israele sostiene sia l’architetto dell’attentato del 7 ottobre.