Agenpress – “Se non ci diamo smossa, milioni di italiani perderanno il posto di lavoro. Lavoriamo insieme per un’Italia che riparte A Conte ho detto: se vuoi la strada della politica noi siamo con te, se però qualcuno vuole scegliere il populismo faccia pure, ma senza di noi. Tutto qui. Il problema è capire come davanti a un disastro occupazionale la politica seria riesce a dare risposte. La scelta non è nostra, è di Conte”.
Lo dice Matteo Renzi in diretta su Fb. E sulle polemiche seguite a una sua frase sui morti per il Coronavirus, dice di sentirsi “dispiaciuto ci siano state polemiche strumentali. L’idea che una persona possa morire da sola mi fa uscire di testa. Su questo tema ho una sensibilità particolare. Quando ho visto il corteo delle bare a Bergamo sui camion dell’esercito, la cosa sconvolgente era l’anonimato. Ieri ho fatto un passaggio che tutto era tranne un attacco: chi ha voluto strumentalmente fare polemica sulle mie parole sui morti di Bergamo e Brescia cerca solo un appiglio per lo scontro. Ma io non rilancerò polemiche assurde su una cosa su cui si deve avere solo silenzio e rispetto”.
“In Italia – non credete a chi vi vuole terrorizzare dal punto di vista psicologico – i numeri del contagio sono in discesa. Quello che invece sta peggiorando è la situazione economica. Rischiamo di avere un disastro occupazionale nella seconda metà dell’anno. Ecco perché dico che ripartire è un dovere”.
“E’ vero che è più facile fare politica giocando sulla paura ma nel mio piccolo sento la responsabilità di dire che bisogna ripartire. Renzi critica la diffusione dello studio con previsione di 150mila contagiati: “E’ un modo di concepire la comunicazione istituzionale tutta basata sulla paura. Il Coronavirus è una bestia tremenda ma i numeri sono in diminuzione”.
“Una parte del nostro Paese rischia di perdere il lavoro: sono i non garantiti, le partite Iva, i commercianti, gli autonomi che rischiano di saltare per sempre. E sono gli imprenditori che danno lavoro alle persone, che credono nella responsabilità sociale del loro lavoro”.
“Quando noi diciamo di riaprire, in sicurezza, stiamo cercando di salvare migliaia di posti di lavoro. Che rischiano altrimenti di essere spazzati via, per sempre. Dovremo convivere con il Virus ancora per un po’. Ma adesso che le cose vanno decisamente meglio, non si può vivere solo di paura. Diamoci delle regole e rispettiamole facendo ripartire l’economia e salvando i posti di lavoro. Perché siamo una Repubblica democratica fondata sul lavoro, non sui sussidi o sull’assistenzialismo. Buon Primo Maggio, viva il lavoro”.