AgenPress – “Temo per l’incolumità di mia figlia Giulia”. E’ uno dei passaggi che figurano nella prima denuncia di scomparsa presentata ai carabinieri nella giornata di domenica 12 novembre da parte di Gino Cecchettin. L’uomo, riferendo che la figlia aveva sempre comunicato “ogni suo spostamento” se si tratteneva fuori casa, aggiunge che anche l’ex fidanzato Filippo Turetta “non è rientrato a casa”, e quindi “temo per l’incolumità di mia figlia”.
“Voi siete il futuro, e ognuno di voi sta cercando di capire cosa è mancato a tutti i livelli, dai docenti agli studenti, ai genitori, perché anche io mi faccio delle domande, e magari confrontandoci, cerchiamo di capire cosa si può fare, trovare un protocollo, un modo per poter sradicare la violenza, in particolare la violenza sulle donne”, ha detto intervenendo alla posa della panchina rossa all’Università di Padova.
“Posso confermare che il cittadino italiano sarà consegnato” all’Italia” alle ore 10.45, con un volo speciale italiano che partirà dal settore sicurezza dell’aeroporto di Francoforte sul Meno”, ha detto Joerg Martienssen, il capo delle Relazioni col pubblico della Polizia Federale dell’aeroporto di Francoforte sul Meno riferendosi a Filippo Turetta, il presunto assassino di Giulia Cecchettin. Scalo, ora e tipo di volo erano stati previsti già ieri da un avvocato del 22enne, Giovanni Caruso.
L’avvocato Giovanni Caruso, esclude che domani ci possa già essere l’interrogatorio di garanzia da parte del gip Benedetta Vitolo, in quanto – è stato riferito – vuole prima incontrare Turetta per potergli parlare e conoscere le carte dell’indagine. Secondo il legale, se quanto richiesto fosse accettato in tempi brevi, l’eventuale interrogatorio di garanzia potrebbe tenersi già lunedì. Caruso ha quindi fatto sapere che al momento non ha ricevuto alcuna notifica relativa alla posizione del suo assistito, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, ma neppure una comunicazione ufficiale su dove sarà detenuto.