AgenPress. In tutti i 50 paesi della World Watch List di Open Doors/Porte Aperte, i bambini e i ragazzi cristiani subiscono discriminazioni, molestie e/o violenze in ambito scolastico. A quale infanzia possiamo mai pensare per milioni di questi bambini se la persecuzione religiosa è uno dei fattori principali della loro crescita?
Tre anni di ricerca sulla persecuzione religiosa specifica (SRP) su bambini e ragazzi cristiani nei paesi della World Watch List (WWList) hanno messo in luce quanto lo sperimentare discriminazioni, molestie e violenze basate sulla fede possa cambiare radicalmente la vita di bambini e ragazzi. La persecuzione che subiscono presenta tipicamente queste caratteristiche: è severa, isola e plasma l’identità del bambino.
I risultati del 2023 confermano un modello diffuso che consiste nel prendere di mira i giovani cristiani con discriminazioni e molestie a scuola, violenza psicologica, violenza verbale e negazione del contatto con i genitori cristiani. Nel tentativo di dissuaderli dalla loro fede, anche l’accesso a Bibbie, gruppi giovanili e altre fonti di insegnamento e materiali cristiani può conoscere delle limitazioni. Ognuno di questi punti di pressione può limitare o reindirizzare i “percorsi” dei bambini e dei ragazzi cristiani, quindi il loro futuro a lungo termine.
Negli ultimi tre anni di ricerche, la discriminazione/molestia in ambito scolastico si è confermata come principale punto di pressione nei confronti di bambini e ragazzi cristiani. La scuola si rivela inoltre un luogo chiave per altri punti di pressione, come la violenza verbale, fisica e psicologica. Ad esempio, in Bangladesh i figli di chi si converte al cristianesimo possono riscontrare difficoltà persino nell’essere ammessi alla scuola del villaggio. Le famiglie non hanno molta scelta, se non quelle di negarne l’istruzione o lasciare del tutto il villaggio o mandare via i propri figli per farli studiare in altri paesi o regioni. Un cristiano locale spiega una delle conseguenze che questo può avere sui percorsi dei bambini: “Crescendo in una società in cui non ricevono rispetto da parte delle altre persone, i figli dei cristiani possono fare fatica ad avere una buona salute mentale a lungo termine. Depressione e altre patologie sono la norma”.
La violenza sessuale e i matrimoni forzati si intrecciano con il controllo della “vita digitale” delle bambine o ragazze minorenni cristiane creando una ragnatela di oppressione. Gli effetti della persecuzione religiosa specifica possono estendersi alle famiglie dei bambini e dei ragazzi, alla loro esperienza di fede e alle loro vite future.
Un episodio di persecuzione tende ad avere effetti che durano nel tempo, più di quanto possa apparire a prima vista. Le conseguenze di un caso di violenza o molestia possono estendersi alla famiglia, agli amici e ai membri di chiesa. Quando le vite di cristiani vengono minacciate, tutta la comunità religiosa può esserne colpita; questo può plasmare la loro stessa percezione della comunità cristiana in cui vivono, e la loro fede. Oltre a bloccare lo sviluppo cognitivo traumatizzando ed escludendo i bambini, una volta adulti avranno meno accesso al lavoro, impoverendo la comunità intera e relegando i cristiani a cittadini di serie B.