Saman è “una figura universale”. Pm chiede ergastolo per i genitori e 30 anni per lo zio e i cugini

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AgenPress –  Ergastolo con due anni di isolamento diurno per il padre Shabbar Abbas e la madre Nazia Shaheen. Trent’anni per lo zio Danish Hasnain e i cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz. Sono le richieste di condanna della Procura di Reggio Emilia per gli imputati nel processo sulla morte di Saman Abbas: le ha formulate la pm Laura Galli, al termine della requisitoria dell’accusa, iniziata alle 9.30 del mattino e conclusa alle 19.30. La Procura chiede la condanna per omicidio e soppressione di cadavere, l’assoluzione per il sequestro di persona.

“La barriera all’anelito di vita di Saman è stato il sistema valoriale della famiglia. ‘Una pazza’, come la definì Nazia, la madre, non poteva permettersi di mettere in discussione l’onorabilità della famiglia. Ma Saman aveva una forza sovversiva che esercitava inconsapevolmente: voleva solo vivere la sua vita, camminare mano nella mano per le strade di Bologna, scambiarsi un bacio”, ha detto il procuratore Calogero Paci.

“L’enorme contrasto tra le proprie ragioni di vita e il sistema in cui è inserita fa di Saman una figura universale. Assimilabile a tante persone che hanno osato sfidare la cappa opprimente e il dominio della volontà in sistemi valoriali viziati. Mi viene da pensare a Rosalia Pipitone di Palermo o Francesca Bellocco di Rosarno, sono vicende in cui c’è una destabilizzazione di un sistema. Gli assassini vanno cercati nella famiglia, non abbiamo bisogno di andare fuori”.

 

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