Agenpress – “Siamo costernati ed offesi, comprendiamo la situazione di emergenza del Paese e dunque anche delle carceri, ma mentre tutti noi siamo costretti al distanziamento sociale e molti, come gli anziani nelle Rsa, rimangono per evitare il diffondersi del contagio lontano dai luoghi e dalle persone loro familiari, ai mafiosi definitivamente condannati al carcere duro è concesso il privilegio di tornare a casa con il rischio di vanificare tutte le misure di isolamento loro imposte per ragioni di sicurezza, ordine pubblico, giustizia e buonsenso”.
Lo dice Luigi Dainelli, Associazione tra i familiari delle vittime della Strage di Via dei Georgofili di Firenze esprime “sdegno e preoccupazione” riguardo alla decisione del giudice di sorveglianza del tribunale di Milano di concedere gli arresti domiciliari al capomafia Francesco Bonura e rispetto al fatto che “a causa dell’emergenza Coronavirus, molti dei mafiosi al 41 bis potrebbero lasciare il carcere e tornare a casa”.
L’L’Associazione, unendosi alle dichiarazioni relative alla vicenda rilasciate “tra gli altri dal magistrato Nino Di Matteo, dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho e dal Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci” invita “il Governo, in particolare il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il Parlamento, nella figura del Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra a fare chiarezza su questa vicenda che ci lascia increduli insieme a tutti coloro impegnati in prima linea e a molti onesti cittadini augurandosi che si voglia intervenire con urgenza perché lo Stato non dia il tremendo segnale di poter cedere, nonostante l’emergenza sanitaria, alle proteste e ai ricatti della mafia”.