Daghestan. Kirby, da Putin nessuna parola per l’attacco. 60 arresti. Mosca accusa Kiev, “ruolo chiave”

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AgenPress –  La Russia “non ha condannato le violenze nell’aeroporto in Daghestan né l’antisemitismo. “Non abbiamo sentito assolutamente nulla da Putin, non una parola su quell’attacco. E questo silenzio vale più di mille parole”.

Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, in un briefing con la stampa.  Le violenze anti-Israele all’aeroporto in Daghestan “assomigliavano a un pogrom”.

Dal canto suo Putin afferma che i disordini all’aeroporto di Makhachkala sono stati istigati attraverso i social network, anche dal territorio dell’Ucraina, per mano dei servizi speciali occidentali.

“Gli eventi di ieri sera a Makhachkala sono stati ispirati, anche attraverso i social network dalle mani degli agenti dei servizi speciali occidentali, non da ultimo dal territorio dell’Ucraina”.

Il governo ucraino ha svolto “un ruolo chiave”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, secondo la quale l’obiettivo è quello di “destabilizzare la Russia” provocando divisioni etnico-religiose.

Sessanta le persone sospettate di aver partecipato all’assalto antisemita  sono state arrestate. Lo riportano le autorità russe, specificando che nove agenti di polizia sono rimasti feriti negli scontri. “Sono stati identificati più di 150 partecipanti attivi ai disordini e sessanta di loro sono stati arrestati”, ha dichiarato in un comunicato il servizio stampa del Ministero degli Interni russo precisando che due agenti sono stati ricoverati in ospedale.

 

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