AgenPress. I dati Istat sulle spese delle famiglie certificano l’effetto tsunami del caro-prezzi che nel 2022 ha pesato come un macigno sui consumi degli italiani. Lo afferma il Codacons, commentando il report dell’istituto di statistica.
L’abnorme crescita dei listini registrata in Italia ha portato la spesa media per consumi a quota 2.625 euro al mese, con un aumento dell’8,7% su anno – spiega il Codacons – Un incremento determinato però unicamente dal rialzo dei prezzi al dettaglio, perché in termini reali i consumi rimangono al palo a dimostrazione delle difficoltà economiche delle famiglie italiane.
Si amplia inoltre in modo preoccupante il divario tra nord e sud Italia, al punto che le famiglie residenti a Bolzano spendono ogni mese il doppio di quelle che vivono in Calabria: 3.670 euro contro 1.839 euro, con una differenza del +99,5%.
“Ancora una volta i numeri dell’Istat dimostrano le gravi disuguaglianze esistenti nel nostro Paese, sia a livello territoriale, sia a livello di reddito – afferma il presidente Carlo Rienzi – Il caro-prezzi ha costretto le famiglie meno abbienti a tagliare i consumi in termini reali del 2,5%, mentre i nuclei più ricchi non hanno subito le conseguenze dell’inflazione e hanno aumentato la spesa del +1,8%. Dati su cui il Governo farebbe bene a riflettere al fine di adottare le misure più efficaci per sostenere potere d’acquisto e consumi delle famiglie italiane” – conclude Rienzi.