Il giornalista e saggista sottolinea l’assurdità di uno scaglionamento nella ripresa della vita normale
Agenpress. “Non basta lo scontro tra il Nord e Sud Europa fomentato da Germania e Olanda, con l’Italia a farne le spese in termini di soccombenza. A ciò si aggiunga anche il divampante diverbio Nord-Sud Italia in tema di riapertura. Ma con i ruoli invertiti, dove ora è il meridione a fare la parte dello snob.
Con un Vincenzo De Luca sempre più improbabile e teatrale, erede suo malgrado di Totò, Peppino De Filippo e Mario Merola, che furoreggia sui social istituzionali della Regione Campania a suon di fantasie irrealizzabili sulla gestione dei confini. Sta forse mica inavvertitamente puntando i suoi ormai celebri lanciafiamme contro sé stesso?”.
Lo afferma Maurizio Scandurra nella sua opinione quotidiana ad Agenpress.
“Impossibile pensare a una riapertura scaglionata, a seconda delle regioni. Impensabile per mille aspetti, a cominciare da approvvigionamento e logistica. Distruggendo quel che resta delle filiere produttive italiane già messe a dura prova. Con in più il problema di un Governo centrale che fatica a prevalere sulle volontà dei presidenti di regione, tra i quali sembra in atto una vera e propria guerriglia a colpi di egoismo e assenza di buonsenso condiviso.
L’Italia necessita di risposte urgenti, chiare, certe e univoche. Di unità, compattezza e coerenza. Paesi che hanno chiuso dopo di noi riapriranno per primi, e con molti meno morti e perdite. C’è in gioco il pane quotidiano: che, dal 4 maggio in poi, a quanto pare, non è poi più così per tutti scontato”, conclude il giornalista e saggista.