Il presidente Gabriele Raimondi: «I servizi siano accessibili a tutti i cittadini grazie a investimenti nella sanità pubblica e nelle collaborazioni pubblico -privato»
AgenPress. Servizi psicologici equi e facilmente accessibili per tutti i cittadini, grazie a maggiori investimenti nella sanità pubblica e nelle forme di collaborazione pubblico-privato. In occasione della Giornata Nazionale della Psicologia che si festeggerà il prossimo 10 ottobre, l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna sottolinea l’importanza dell’accesso equo ai trattamenti psicologici, soprattutto in un contesto di crescente richiesta di psicologia, prevalentemente nella fascia di età più giovane.
«I dati ci dicono che è cresciuta la richiesta di servizi psicologici soprattutto dopo il Covid – spiega Gabriele Raimondi, presidente dell’Ordine degli Psicologi regionale -, ed è quindi fondamentale fornire risposte a tale domanda garantendo a tutti, anche ai cittadini meno abbienti, la possibilità di essere seguiti da uno psicologo o da una psicologa professionisti. Per farlo, è sicuramente necessario investire nella sanità pubblica, ma anche supportare e valorizzare le forme di collaborazione fra pubblico e privato».
Ansia e depressione sono i disturbi mentali più diffusi nel nostro Paese e influiscono negativamente sulla capacità degli individui di essere sereni e di sviluppare appieno le proprie risorse. Non solo: i disturbi mentali comportano spese dirette per diagnosi e trattamenti, ma anche costi indiretti legati alla perdita di reddito e riduzione della produttività.
«Investire in psicologia, non solo attraverso interventi di cura ma anche tramite progetti di prevenzione, significa non solo promuovere il benessere degli individui, ma anche risparmiare in termini di costi a carico dell’intera collettività – prosegue Raimondi – Il trattamento psicologico costa, in media, 1.000 euro, ma fa risparmiare 4.800 euro nel complesso dei costi sociali associati. Fondamentale, in questo contesto, è anche l’integrazione sociosanitaria».
Secondo i dati rilevati dal progetto “Vivere Meglio” di Enpap – Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi, i disturbi più frequenti sono disturbi dell’umore, disturbi dell’adattamento e disturbi d’ansia. Fra le persone in cui è stata riscontrata una necessità di intervento di media intensità ci sono, in particolare, donne fra i 20 e i 29 anni. Il genere femminile, la giovane età, l’aver ottenuto un titolo di istruzione superiore ma non un titolo universitario, il non essere coniugati, il non essere nati in Italia e la disoccupazione si associano a maggiori vulnerabilità allo sviluppo di sintomi particolarmente gravi. «E’ importante intervenire al più presto – conclude Raimondi – soprattutto in questa fascia di età, per garantire a tutti salute psicologica».