AgenPress. “Senza un adeguato livello di finanziamento la sanità potrà garantire sempre meno prestazioni alla popolazione. I dati della Nadef, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, che evidenziano una riduzione della spesa sanitaria che la porterà, nel 2024, a livelli più bassi, in rapporto al Pil, rispetto al periodo pre-pandemico, confermano questo scenario”. Lo afferma la Presidente di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, Barbara Cittadini, secondo la quale “è a rischio la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale, quel servizio che il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha definito ‘un patrimonio prezioso, da difendere e adeguare’, invitando i governatori delle Regioni a dialogare con il Paese e la società. Servono più risorse per il SSN e realizzare una programmazione sanitaria innovativa e sostenibile, come ha fatto notare il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, perché se le persone non potranno ricorrere alla spesa out-of-pocket, saranno costrette ad aspettare tempi che rischiano di compromettere, in tutto o in parte, la propria salute o a rinunciare completamente alle cure”.
“Purtroppo – osserva Cittadini – i fondi destinati alla sanità registrano, per l’anno in corso, una riduzione di 1,3 miliardi rispetto alle previsioni di aprile 2023, passando da 136,043 a 134,734 miliardi, con il rapporto della spesa sul Pil che si attesterà al 6,6%, a fronte del 6,7% indicato nel Def di aprile, di molto inferiore all’8% della media OCSE Europa 2020. Le previsioni indicano, poi, una ulteriore diminuzione della spesa, che nel 2024 sarà di 132,946 miliardi e al 6,2% del Pil: anche in questo caso, in ottica comparativa, è un dato inferiore rispetto al Def di aprile che anticipava un’incidenza sul Pil al 6,3%. Sebbene in termini assoluti, nel prossimo biennio, il trend registri un miglioramento con un incremento del livello di spesa sanitaria di 1,7 miliardi nel 2025 e di 573 milioni nel 2026, l’andamento previsionale del Pil, a sua volta in crescita, comporterà una invarianza del loro rapporto per il 2025 (al 6,2%) e una diminuzione per il 2026 (al 6,1%)”.
L’auspicio, quindi, è che “nel ricercare il difficile equilibrio tra il diritto alla salute, l’unico definito fondamentale dalla nostra Costituzione e le esigenze di bilancio non si sacrifichino i caratteri di universalità, uguaglianza ed equità del SSN” conclude la Presidente di Aiop.