AgenPress. Sex and the Cancer parteciperà all’Ottobre Rosa, l’iniziativa di sensibilizzazione e prevenzione per le donne con tumore al seno. In questa occasione, lo sportello di ascolto Sex and the Cancer attivo h 24 in modalità virtuale, sarà eccezionalmente disponibile in presenza, nei giorni 5 e 19 ottobre, dalle 14:30 per tutto il pomeriggio, presso l’Ospedale Città di Aprilia.
Ma il presidio ‘reale’ dello sportello di ascolto, inaugurato in occasione del mese di sensibilizzazione, non si esaurisce: verrà ripetuto due volte al mese anche nei mesi successivi. Sempre nell’ambito delle iniziative per l’Ottobre Rosa, si darà alle pazienti oncologiche la possibilità di effettuare in regime convenzionale un innovativo percorso assistenziale, – percorso nato anche grazie all’Associazione Mamanonmama Aps, – che prevede la collaborazione tra le due prestigiose strutture sanitarie di Aprilia e Albano Laziale, punto di riferimento sul territorio, ora parte del gruppo Lifenet Healthcare, per consentire alle pazienti prese in carico dalle rispettive strutture sanitarie, di usufruire di prestazioni all’avanguardia in regime convenzionale, quali la terapia laser CO2 Monalisa Touch di Deka.
«Sono stata colpita al tumore al seno qualche anno fa, – dichiara Amalia Vetromile, responsabile del progetto Sexandthecancer – nel processo di guarigione mi sono accorta di difficoltà che riguardavano la parte urogenitale. Solo successivamente ho capito che si tratta di un problema estremamente diffuso. Il punto è che non se ne parla, da qui nasce il progetto Sex and the Cancer». Sex and the Cancer si prefigge l’obiettivo di scardinare il tabù dei disturbi di natura intima e sessuale cui vanno incontro moltissime pazienti oncologiche, attraverso una maggiore consapevolezza rispetto al problema e a una giusta formazione in merito del personale sanitario.
Solo in Italia, le persone che vivono dopo una diagnosi di tumore sono circa 3,6 milioni, più di 1,9 milioni sono donne, cioè il 6% della intera popolazione femminile italiana. Il tumore della mammella è la patologia a più alta prevalenza nel sesso femminile, quasi la metà (43%) di tutte le donne che vivono dopo una diagnosi di tumore. Circa il 65% di queste hanno meno di 74 anni e quindi sono donne con sessualità attiva. In un sondaggio su quasi 400 sopravvissuti al cancro, l’87% ha affermato di aver sperimentato effetti collaterali sessuali, ma la maggior parte ha anche riportato che il proprio oncologo non aveva formalmente chiesto informazioni su di loro, soprattutto alle pazienti di sesso femminile. «Le terapie ormonali e la radioterapia necessarie a combattere i tumori provocano una serie di disturbi quali ricorrenti infezioni vaginali e urinarie, irritazione, prurito, urgenza urinaria, minzione dolorosa, scarsa lubrificazione, vaginite, atrofia vaginale, stenosi vaginale e dolore alla penetrazione e calo della libido – spiega la fondatrice del progetto -. Se è vero che su tutta una serie di effetti indesiderati conseguenti alle terapie oncologiche viene fatta un’accurata comunicazione, lo stesso non si può dire per tutti quelli che impattano sulla sfera intima. Il nostro obiettivo è favorire la nascita di una nuova consapevolezza nelle donne, che dia loro il coraggio di uscire dal silenzio della vergogna, che porti i medici ad affrontare l’argomento con le pazienti e le Istituzioni a prevedere le terapie disponibili per il trattamento della sindrome urogenitale, quale effetto collaterale delle terapie oncologiche, nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) secondo un principio di equità di accesso su tutto il territorio nazionale».
Lo sportello d’ascolto e la collaborazione con il polo di Aprilia verranno approfonditi anche in occasione del IV Convegno Sex and the Cancer che si terrà il 26 ottobre a Roma. Un incontro gratuito rivolto a medici, psicologi, fisioterapisti, infermieri e ostetrici e che riconosce crediti formativi ECM. Tra i temi principali in programma la sindrome urogenitale nelle pazienti oncologiche; le nuove frontiere e in particolare le problematiche LGBTQ+; il supporto psicologico e di ascolto; l’alimentazione e attività fisica migliorano la qualità della vita e il linguaggio dell’arte per abbattere i tabù.