AgenPress – Kais Saied ha respinto la prima tranche di fondi Ue nel quadro dell’accordo di cooperazione economica e sul controllo dei flussi migratori Saied definendola “elemosina” ed esige “rispetto” nei confronti della Tunisia.
Saied ha dichiarato che la somma prevista viola lo spirito del memorandum of understanding siglato a luglio con Bruxelles e gli esiti della conferenza di Roma sulle migrazioni.I vertici Ue avevano comunicato a fine settembre l’erogazione di un primo blocco da 127 milioni di euro, anche se circa metà della cifra (60 milioni di euro) rientrava in accordi pregressi all’accordo raggiunto con i vertici comunitari.
Tra le motivazioni della decisione, Saied denuncia l’importo “irrisorio” che sarebbe in contrasto con l’accordo concluso a luglio tra le due parti, il cosiddetto memorandum di Cartagine. Parole che gelano ancora una volta l’Ue e l’Italia in particolare, dopo l’avvertimento lanciato dal ministro dell’Interno di Tunisi appena due giorni fa: “La Tunisia non può agire come un gendarme la cui missione è proteggere i confini degli altri. Può solo difendere i suoi confini, le proprie frontiere”.
Saied spiega che”La Tunisia, che accetta la cooperazione, non accetta nulla che assomigli alla carità o al favore, perché il nostro Paese e il nostro popolo non vogliono compassione e non la accettano quando è irrispettosa. Di conseguenza, la Tunisia rifiuta quanto annunciato nei giorni scorsi dall’Ue”. E poi aggiunge che il suo Paese “sta facendo il possibile per smantellare le reti criminali che trafficano in esseri umani”.
La stessa Commissione Ue aveva paventato l’erogazione di altri 42 milioni di euro ad hoc per le imbarcazioni della guardia costiera tunisina, senza indicare una data precisa per il versamento della cifra. Una portavoce della Commissione ha dichiarato che Bruxelles è “in contatto con le autorità tunisine” per “l’attuazione del memorandum”.
Il testo prevede lo stanziamento di oltre un miliardo di euro complessivi, somma di 105 milioni di euro in rafforzamento dei controlli costieri, 150 milioni di sostegno diretto al bilancio nazionale e altri 900 milioni di euro di assistenza macro-economica, questi ultimi subordinati al raggiungimento di un’intesa con il Fondo monetario internazionale sul debito cumulato dal Paese nordafricano.