AgenPress – Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato a Malta, a La Valletta (Auberge de Castille), al Vertice EU MED9.
Al centro del tavolo il dossier migranti e la cooperazione tra i Paesi della sponda Sud dell’Europa in vista dei prossimi Consigli Ue, l’informale di Granada del 6 ottobre e quello formale in programma a Bruxelles il 26 e 27.
Con Meloni al vertice partecipano la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro sloveno Robert Golob, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il presidente di Cipro Nikos Christodoulides, il primo ministro portoghese Antonio Costa, il primo ministro croato Andrej Plenkovic, il ministro spagnolo per la Ue Pascual Navarro Rios e il padrone di casa, il primo ministro maltese Robert Abela.
Al centro del summit non c’è solo il tema migranti: la seconda sessione sarà dedicata al confronto sui dossier di attualità in Ue, per coordinarsi in vista dei Consigli di Granada e Bruxelles. Tra questi, l’Ucraina, con il sostegno Ue a Kiev, la revisione a medio termine del quadro finanziario pluriennale, una riforma della governance economica, il dibattito sull’allargamento, in vista dei rapporti su Ucraina, Moldavia e Georgia.
“E’ tempo per affrontare la questione” dei migranti “in modo concreto, strutturale e possibilmente definitivo”, ha detto Meloni. “Chi pensa che il problema dei migranti “possa essere rinchiuso entro i confini di una nazione europea prende un abbaglio. Senza risposte strutturali prima saranno travolte le nazioni di primo approdo, ma poi tutti quanti verranno travolti da questo problema”.
Dopo il trilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, Meloni ha incontrato i giornalisti per un punto stampa e ha detto: sulla questione migranti “Mi pare ci sia volontà di affrontare la questione con serietà, concretezza e velocità. Non parlo dell’approccio perché quello ormai lo do per assodato”, ha precisato: “Sono stata chiara nell’esporre la questione, sia come la vedo sia l’impatto che sta avendo sull’Italia e le soluzioni – aggiunge – la discussione è ruotata intorno a questo, con una convergenza che da questi Paesi è totalmente condivisa”.
Sul braccio di ferro con la Germania, e in particolare sulla questione finanziamento delle navi delle Ong, la premier ha detto: “Ho avuto degli scambi con il cancelliere Scholz nella giornata di ieri. La Germania è arrivata con alcuni emendamenti, uno in particolare, quello che riguarda le Ong, per noi rappresenta un passo indietro. Abbiamo chiesto di avere tempo, non si poteva decidere ieri così”. Meloni ha anche ribadito che dal punto di vista del Governo italiano, le Ong tedesche dovrebbero portare i migranti salvati nel Paese di cui battono bandiera e da cui sono finanziate.
“Io capisco la posizione del governo tedesco, ma se loro vogliono tornare indietro sulle regole delle Ong, allora noi proponiamo un altro emendamento in forza del quale il Paese responsabile dell’accoglienza dei migranti che vengono trasportati sulla nave di una Ong è quello della bandiera della nave”.
“Vediamo – ha aggiunto Meloni – quale sarà la soluzione di questo problema, rimaniamo cooperativi però ciascuno si assuma le responsabilità delle scelte politiche che porta avanti. Noi abbiamo una linea, altri ne hanno un’altra. Il problema è non scaricare la linea di uno sugli interessi dell’altro”.
Meloni ha poi confermato che la prossima settimana dovrebbe arrivare la prima tranche di aiuti europei alla Tunisia, in base agli accordi intercorsi col Paese africano da cui partono moltissimi disperati verso le nostre coste.
I prossimi fondamentali appuntamenti per trovare un accordo europeo sui migranti sono il Consiglio informale di Granada del 6 ottobre e quello formale a Bruxelles il 26 e 27.