AgenPress – La Commissione Ue è “in contatto con le autorità nazionali per capire di più” sulla norma legata al cosiddetto “decreto Cutro” sulle espulsioni rapide, in particolare sta esaminando la misura presa dall’Italia in merito al pagamento di una cauzione di circa 5mila euro per evitare la detenzione in un Cpr.
Lo ha detto la portavoce della Commissione Ue Anita Hipper sottolineando come “le alternative alla detenzione devono comunque rispettare” il principio “di proporzionalità. E’ importante avere le giuste salvaguardie” e, per questo la somma della cauzione “andrebbe decisa sulla base di una valutazione individuale” della persona chiamata a pagarla.
Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha cercato di chiarire affermando che la possibilità di una “garanzia finanziaria” pari a 4.938 euro che le persone migranti possono versare “non riguarda in realtà le persone trattenute nei Cpr, ma nuove strutture di trattenimento di richiedenti asilo provenienti da Paesi sicuri”.
La norma che è stata introdotta con un emendamento del governo non sarebbe nient’altro che è un provvedimento che recepisce una direttiva europea, con il decreto è la numero 33 del 2013. L’articolo 8 prevede di “procedere alla detenzione solo dopo avere ritenuto impraticabili alternative meno coercitive del trattenimento. Il quarto comma presenta anche esempi di alternative alla detenzione come l’obbligo di presentarsi periodicamente alle autorità, la costituzione di una garanzia finanziaria o l’obbligo di dimorare in un luogo assegnato”.