Migranti “ricattati” dal governo. 5mila euro di cauzione per non finire rinchiusi nei Cpr

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AgenPress – “Quasi 5mila euro dovrà essere versata dal richiedente asilo che non vuole essere trattenuto in un Centro fino all’esito dell’esame del suo ricorso contro il rigetto della domanda. Lo prevede un decreto del ministero dell’Interno pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale che fissa a 4.938 euro l’importo che deve garantire al migrante, per il periodo massimo di trattenimento (4 settimane), “la disponibilità di un alloggio adeguato sul territorio nazionale; della somma occorrente al rimpatrio e di mezzi di sussistenza minimi”.

Una sorta di “ricatto” da pagare per evitare il trattenimento previsto dal decreto Cutro per i migranti che arrivano da Paesi cosiddetti sicuri e dovrebbero essere rinchiusi in speciali centri per il rimpatrio nei luoghi d frontiera in attesa del rapido esame della richiesta di asilo.

La disposizione si applica a chi è nelle condizioni di essere trattenuto durante lo svolgimento della procedura alla frontiera e proviene da un Paese sicuro. Allo straniero, si legge, “è dato immediato avviso della facoltà, alternativa al trattenimento, di prestazione della garanzia finanziaria”.

Il richiedente asilo poi dovrà dimostrare la “disponibilità di un alloggio adeguato sul territorio nazionale”, riporta il decreto, e della 2somma occorrente al rimpatrio e di mezzi di sussistenza minimi2. Il provvedimento riguarda chi è nelle condizioni di essere trattenuto durante lo svolgimento della procedura alla frontiera e proviene da un Paese considerato sicuro”.

La garanzia finanziaria viene richiesta direttamente alla frontiera o nelle zone di transito al richiedente asilo che stato fermato per aver eluso i controlli, o per aver tentato di farlo.

La garanzia finanziaria – prestata in unica soluzione mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa – deve essere “idonea a garantire allo straniero, per il periodo massimo di trattenimento, pari a quattro settimane (28 giorni), la disponibilità di un alloggio adeguato, sul territorio nazionale; della somma occorrente al rimpatrio; di mezzi di sussistenza minimi necessari”.

 

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