AgenPress – La Cina ha invitato a non sottovalutare la sua “forte volontà” sulla questione di Taiwan. Parlando giovedì all’Assemblea generale dell’Onu, il vicepresidente Han Zheng ha ribadito che l’isola è “parte inalienabile” della Cina.
“Nessuno dovrebbe mai sottovalutare la ferma determinazione, la forte volontà e il potere del popolo cinese nel salvaguardare sovranità e integrità territoriale”, mentre “realizzare la completa riunificazione della Cina è un’aspirazione di tutti i figli e le figlie della nazione cinese. Continueremo a lottare per una riunificazione pacifica con la massima sincerità e il massimo impegno”, ha aggiunto Han.
Taiwan, nella posizione ufficiale di Pechino, è destinata ad essere riunificata alla Repubblica popolare anche con la forza, se necessario. Sono poco più di una decina i Paesi che a livello globale vantano relazioni diplomatiche formali con Taipei, tra cui il Vaticano che è l’unico in Europa. Mentre gli Stati Uniti hanno una relazione solida non ufficiale con l’isola, alla quale sono tenuti a fornire armi per garantire la propria autodifesa. Alcuni funzionari Usa hanno espresso la preoccupazione per il fatto che la Cina stia intensificando le manovre militari di vario genere intorno all’isola in vista di un attacco, soprattutto se Taiwan si muoverà verso la dichiarazione di indipendenza.
Nelle ultime 24 ore alle 6 locali (24 in Italia), il ministero della Difesa taiwanese ha rilevato 32 aerei e 7 navi da guerra intorno all’isola, in numero consistente pur se in calo rispetto al picco storico di 103 jet del 18 settembre.
Il ministero ha mobilitato le forze armate tra aeronautica e marina, nonché i sistemi missilistici di terra per seguire l’evoluzione degli eventi. In più, 24 aerei hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan o sono entrati nella zona di identificazione di difesa aerea (Adiz) a nord, a sudovest e a sudest di Taipei. Han, nel suo intervento al Palazzo di Vetro, ha parlato anche della guerra in Ucraina: la Cina vuole “la cessazione delle ostilità e la ripresa dei colloqui di pace” e assicura il sostegno a “tutti gli sforzi che contribuiscono alla risoluzione pacifica della crisi ed è pronta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo per il rapido raggiungimento della pace”.