AgenPress. Giorgia Meloni ha trovato la soluzione sui migranti. Centri di detenzione temporanea fino a 18 mesi e rimpatri. Ora, per un secondo, lasciate perdere la questione umanitaria e costituzionale e concentratevi sulla fattibilità di una tale soluzione.
1) Costruire centri di detenzione temporanea (perché tali sarebbero) per decine di migliaia di migranti è cosa non fattibile e non gestibile. Del resto a Lampedusa non si è riusciti neppure ad equipaggiare il porto per un’accoglienza decente. Con un grande sforzo si sta costruendo un campo vicino a Ragusa per 84, dicasi 84, migranti per i quali è previsto il rimpatrio.
2) I tempi medi per accertare la sussistenza o meno dello status di rifugiato sono 12 mesi. Ma in un anno, come ho già spiegato, i migranti/rifugiati avranno tutti lasciato l’Italia. Per questo il numero di migranti irregolari rimane sempre lo stesso nonostante gli arrivi.
3) Il costo dei rimpatri è elevatissimo. Intorno ai 10.000 euro. Complesse le procedure e gli accordi di rimpatrio.
4) I paesi europei dove i migranti vanno dopo essere stati in Italia, sarebbero felicissimi di vedere il nostro paese trasformato in un grande campo di detenzione di migranti. Meloni sta facendo il gioco dei suoi alleati sovranisti.
5) le rotte di immigrazione clandestina vanno chiuse. Ma occorre farlo all’origine. L’accordo con la Tunisia fatto presto e male, a favore di telecamere più che per la sostanza, va reso operativo anche solo bilateralmente. Non siamo messi così male da non poter sostenere con cento milioni di euro il paese nord africano.
6) La missione Sophia va ripristinata. Controlli ai limiti delle acque territoriali, respingimenti, distruzione dei mezzi, accordi per rimpatri volontari dai paesi nord africani.
La nuova linea Meloni è uno spot elettorale per le europee per scavalcare Salvini a destra. Tutto ciò che state ascoltando in queste ore non accadrà. Ciò che la destra vuole è una sinistra che risponda “accogliamo tutti” spaventando il paese. E la sinistra come da copione ci sta cadendo invece di presentare soluzioni più umane ma realizzabili, che partano però da un principio: non possiamo accogliere tutti e quindi le frontiere vanno presidiate.