Agenpress – Il Mes “non è una questione di tifoserie, non è un derby Milan-Inter. Non esiste un Mes senza condizioni: Berlusconi o Prodi possono dire quello che vogliono ma il Mes è stato istituito da un trattato, basta leggerlo. Se uno chiede mille miliardi di euro li deve restituire e il problema sono le condizionalità. Se accedi, questo fondo ti potrà chiedere tagli alle pensioni”.
Così il leader della Lega Matteo Salvini. “L’accordo non può andare contro il trattato, che è il testo da cui discende l’accordo. Gli economisti che lo negano dicono il falso. Se io dico che la Costituzione italiana può essere cambiata dalle leggi io gli credo? Non è che se a Bruxelles dicono che esistono gli unicorni io gli credo”.
“Non voglio che qualcuno non eletto fuori di Italia dica quando devo andare in pensione. Non vorrei che ci fosse il tentativo di qualcuno di garantire alla speculazioni straniere le aziende sane rimaste in Italia. Ci vogliamo vincolare mani e piedi”.
“Io sostengo esattamente quello che sostengono ministri e parlamentari M5s e quello che sostengono centinaia di economisti. Conte ha detto non useremo il Mes. Bene, contiamo che mantenga fede alle sue parole. La cosa strana è che in capigruppo abbiamo chiesto che il Parlamento voti ma ci dicono di no. Se nessuno ha niente da nascondere non vedo perchè. Negare il diritto di voto del Parlamento è una lesione della democrazia”.
“La conferenza dei capigruppo ha escluso il voto. Non c’è il diritto di votare in Parlamento? L’importante è che prima del 23 ci consentano di esprimerci. Poi possono anche vincere i favorevoli al Mes, che per ottenere poco oggi impegnano il lavoro dei nostri figli domani. Ma ci facciano votare. Se passerà il documento della maggioranza va bene cosi’. E’ democrazia, ma, ripeto, ci facciano votare”.