AgenPress. “In Francia il Governo ha deciso di vietare l’uso dell’abaya, la tunica tradizionale islamica per arginare il crescente uso dell’abito da parte delle studentesse di fede musulmana. La scelta ha suscitato lo sdegno della sinistra francese sempre pronta a ‘tutelare’ le comunità islamiche per ragioni elettorali. La scelta francese è sicuramente condivisibile.
Mi chiedo a questo punto quale sia la posizione dell’Unione Europea visto che le istituzioni europee costantemente pubblicizzano e promuovono il velo islamico nelle loro comunicazioni ufficiali e sui social network per segnalare i veri eventi.
Allo stesso modo mi chiedo quale sia la posizione delle femministe italiane che pochi giorni fa, seppur in numero esiguo, hanno manifestato a favore del burqini a Trieste dopo la polemica sull’uso del costume islamico in spiaggia. Secondo certa sinistra ‘opporsi al velo islamico e al burqini è una scelta xenofoba e razzista’ dimenticando completamente che tantissime donne sono costrette all’hijab contro la loro volontà.
Insomma Europa e sinistra il velo islamico è un simbolo di libertà e non di oppressione. Con tanti saluti alle donne iraniane che lottano ogni giorno chiedendo di non avere l’obbligo di mettersi il velo e meno male che qualche mese fa era scoppiata la moda di tagliarsi una ciocca di capelli, con testimonial anche di sinistra. E cosa dire di Saman, uccisa perché voleva essere libera? L’abbiamo già dimenticata?”
Così in una nota Silvia Sardone, eurodeputata della Lega.