I giornalisti svizzeri pubblicano foto e video di carri armati Leopard 1 parcheggiati da anni a Gorizia

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AgenPress – I giornalisti svizzeri hanno mostrato foto e video del luogo di deposito dei carri armati Leopard 1 A5, acquistati dalla società svizzera RUAG nel 2016 e conservati in Italia.

Su di loro in Svizzera è in corso un’indagine sull’intenzione di trasferire questi veicoli da combattimento nella proprietà della società tedesca Rheinmetall per ulteriori riparazioni e spedizioni in Ucraina.

Le foto sono state pubblicate dai giornalisti investigativi della televisione pubblica svizzera RSI (che fa parte della holding SSR). Lo riferisce Ukrinform.

“Sono parcheggiati in uno spazio aperto e coperti con teloni verdi in un deposito vicino a Gorizia (città e centro amministrativo della provincia di Gorizia nel nord Italia vicino al confine con la Slovenia – ndr)… Ci sono almeno 95 carri armati, disposti in nove regolari righe. Quasi tutti – tranne tre veicoli – sono protetti da teloni che non riescono a nasconderne la sagoma precisa e quindi il modello: si tratta dei ‘Leopard 1’ acquistati nel 2016 dall’azienda pubblica svizzera RUAG. Si tratta di vecchi veicoli di cui l’esercito italiano voleva sbarazzarsi”, ha riferito il canale televisivo.

I carri armati sono rimasti inutilizzati per anni. Non sono stati né smantellati – per riutilizzare i loro componenti – né ricondizionati, per renderli operativi”, afferma il rapporto.

Si precisa che RUAG aveva respinto la richiesta della RSI di mostrare foto o video per verificarne effettivamente lo stato.

“I teloni (con cui sono coperti i carri armati – ndr), però, rendono impossibile valutare se si tratti di rottami metallici arrugginiti o di carri armati pronti al combattimento. Si intravedono tracce di piste che in alcuni casi appaiono in buone condizioni. In altri emergono segni del tempo e incrostazioni. È impossibile stabilire con certezza il grado di efficacia delle attrezzature e degli armamenti”, afferma il rapporto.

Inoltre la stessa RUAG afferma che lo stato dei carri armati è “pessimo” e che questi veicoli non sono “adatti alla guerra”.

“L’azienda italiana Goriziane – in un video pubblicato sul proprio sito – dimostra di poter ricondizionare un carro armato di questo tipo in un mese e mezzo. E renderlo operativo. L’Ucraina ora ha un enorme bisogno di questi Leopard, che ora scarseggiano negli arsenali europei. Germania, Paesi Bassi e Danimarca, tra gli altri, avrebbero dovuto acquistarli dalla Svizzera e spedirli a Kiev”, ha osservato la RSI.

Nel contratto già firmato, il cui testo è a disposizione della RSI, si prevede che la RUAG li venderà alla Rheinmetall se il governo di Berna lo approverà.  

“Che però non è mai arrivato. Alla fine di giugno, in nome della difesa della sua neutralità, il Consiglio federale ha respinto la richiesta di riesportazione, considerandoli materiale bellico”, dicono i giornalisti.

In Svizzera è in corso un’indagine. “Il ministro della Difesa Viola Amherd vuole portare a termine questa situazione. Ha annunciato un’indagine indipendente per cercare di far luce sull’acquisto dalle forze armate italiane. Ma anche sul tentativo di accordo con i tedeschi qualche mese fa”, dicono gli inquirenti. Come notano i giornalisti, per quasi sette anni i carri armati sono rimasti sotto questi teli verdi, accanto a un campo di grano.

Come riportato da Ukrinform, il 28 giugno il Consiglio federale svizzero ha respinto la richiesta della RUAG SA per 96 carri armati Leopard 1 A5 sulla base della legislazione di neutralità.

I carri armati specificati sono ora immagazzinati in Italia e sono inutilizzabili. Dovevano essere trasportati in Germania per la modernizzazione e poi inviati in Ucraina come aiuto militare.

 

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