AgenPress. L’aumento dei flussi di migranti non dipende da Meloni così come non dipendeva dai nostri governi nel 2017. Il margine di intervento europeo è minimo per i veti degli Stati sovranisti. Unica politica comune possibile è quella degli accordi con paesi africani e missioni di pattugliamento europeo (Sofia).
I migranti che arrivano oggi non si fermeranno in Italia. Il numero dei migranti irregolari rimane stabile nel nostro paese perché dopo un anno si muovono verso altre nazioni europee. Le strutture di accoglienza sono del tutto inadeguate e su questo dovremmo concentrare la nostra attenzione. Ancora oggi le strutture di prima e seconda accoglienza sono fatiscenti così come i meccanismi di redistribuzione sul territorio.
Quanto accade con le ONG fa parte di un triste teatrino mediatico. I numeri sono infatti del tutto irrilevanti. Questa la situazione, ma in Italia ne parliamo in modo superficiale e come al solito ideologico. Non esiste una strategia dei “porti aperti” opposta ad una dei “porti chiusi”.
I porti non sono mai stati completamente aperti o completamente chiusi. Se vogliamo affrontare il problema partiamo da qui. Se vogliamo fare del teatro continuiamo come stiamo facendo.