Agenpress – La start-up italiana Ulisse Biomed ha scoperto che dalla sua comparsa in Cina il virus SARS-CoV-2 ha accumulato sempre più mutazioni e che uno di questi si trova nella sequenza codificante per un enzima virale chiamato “polimerasi” .
La polimerasi è direttamente coinvolta nella capacità mutagena del virus.
Il virus del Covid-19, partito dalla Cina, nei mesi è mutato ed è diventato più contagioso e infettante una volta arrivato in Europa e nord America. E’ la conclusione alla quale sono giunti gli scienziati dell’Institute of Human Virology (IHV) dell’Università del Maryland guidati da Robert C. Gallo e Davide Zella insieme con Massimo Ciccozzi e Silvia Angeletti dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e in collaborazione con Area Science Park di Trieste guidati da Rudy Ippodrino e Bruna Marini.
Questa scoperta potrebbe essere estremamente utile per comprendere le strategie utilizzate dal virus attraverso le mutazioni per eludere il sistema immunitario e resistere ai farmaci antivirali.
È noto che i virus sono in grado di sviluppare strategie di mutagenesi per sfuggire al sistema immunitario, riversarsi in nuove specie e sopravvivere a possibili terapie.
La ricerca sulla caratterizzazione del virus SARS-CoV-2 può contribuire in modo significativo allo sviluppo di strategie diagnostiche mirate e all’identificazione di terapie e vaccini.
La nuova mutazione del virus SARS-Cov-2 nell’enzima polimerasi è relativa a ceppi virali presenti in pazienti europei e del nord America. In particolare, lo studio ha rilevato come la mutazione sia molto frequente nei ceppi analizzati in Europa e nord America, mentre risulta assente nei ceppi asiatici.
Il Coronavirus – spiega Bruna Marini – come altri virus, muta facilmente. Studiarne le mutazioni è importante perché dalle mutazioni dipendono l’efficacia dei vaccini ad esempio. La polimerasi è il gene virale che serve al virus per ‘fotocopiarsi’ ed è responsabile delle mutazioni stesse perché queste ‘fotocopie’ vengono male”.