AgenPress. “Proseguono gli attacchi dell’amministratore delegato di Ryanair contro il decreto italiano sul caro voli” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la dichiarazione di oggi secondo la quale, se il decreto non sarà cancellato Ryanair sarà costretta a tagliare le sue attività su Sardegna e Sicilia.
“Ma perché, invece di lanciare proclami ogni 3×2, non risponde a questa semplice domanda, che sorge spontanea: se Ryanair non usa gli algoritmi, come da loro dichiarato, perché si agitano e si preoccupano così tanto per quel decreto che interviene solo contro gli algoritmi?” prosegue Dona.
“Peraltro un divieto all’uso degli algoritmi che difficilmente potrà trovare applicazione concreta, considerato che scatta solo se conduce a un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori del 200 per cento superiore alla tariffa media del volo. Insomma, se un volo da Orio al Serio a Palermo costa 90 euro possono salire tranquillamente fino a 270 euro senza alcun problema. Un bel regalo!” aggiunge Dona.
“Invece di riempirsi la bocca parlando di libero mercato, farebbe bene a sapere che nel settore dei trasporti, dal trasporto aereo a quello marittimo, dalle autostrade ai treni, la concorrenza non esiste e che il consumatore è costretto a mangiare la minestra o a saltare la finestra” conclude Dona.