AgenPress. A Lisbona, nel grande parco al cuore della capitale, la cerimonia di accoglienza a Francesco che apre ufficialmente la Giornata Mondiale della Gioventù 2023. Due le sollecitazioni del Papa ai giovani arrivati da tutto il mondo: sperimentare in questi giorni la gioia della reciproca accoglienza e aprirsi al colloquio con il Signore per essere testimoni della sua vicinanza. Poi la raccomandazione: attenti ai “lupi” nascosti “dietro sorrisi di falsa bontà” e attenti alle “illusioni del virtuale”
Amici, vorrei essere chiaro con voi, che siete allergici alle falsità e alle parole vuote: nella Chiesa c’è spazio per tutti – per tutti! – nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così come siamo, tutti. E questo Gesù lo dice chiaramente quando invia gli apostoli a invitare al banchetto di quell’uomo che lo aveva preparato, disse: “Andate e portate tutti, giovani e vecchi, sani e malati, giusti e peccatori: tutti, tutti, tutti”. E la Chiesa è il posto per tutti. “Padre, però io sono un disgraziato, sono una disgraziata: c’è posto per me?”: c’è posto per tutti, tutti insieme, ciascuno con la sua lingua. Ciascuno nella sua lingua ripeta con me: “Tutti, tutti, tutti”. Ciascuno di voi, è l’invito del Papa, trasmetta in questi giorni “il linguaggio d’amore di Gesù“.
Cari ragazzi e ragazze, vi invito a pensare a questa cosa tanto bella: che Dio ci ama, Dio ci ama come siamo, non come vorremmo essere o come la società vorrebbe che fossimo: come siamo. Ci ama con i difetti che abbiamo, con le limitazioni che abbiamo e con la voglia che abbiamo di andare avanti nella vita. Dio ci chiama così: abbiate fiducia perché Dio è padre, ed è un padre che ci ama, un padre che ci vuole bene. Questo non è molto facile, e per questo abbiamo un grande aiuto nella Madre del Signore: è anche nostra Madre. Lei è nostra Madre. Solo questo volevo dirvi: non abbiate paura, abbiate coraggio, andate avanti sapendo che siamo protetti dall’amore di Dio.