AgenPress – Sul salario minimo “l’unica iniziativa che la maggioranza ha messo nero su bianco finora è stata un emendamento soppressivo, che poi abbiamo costretto a rivedere”. Lo ha dichiarato il leader M5s, Giuseppe Conte, in un’intervista a Fanpage.
“Non c’è stato null’altro di concreto. Parlano di dialogo, ma il dialogo si fa nelle sedi istituzionali. Palazzo Chigi non ci ha convocato e in sede di commissione Lavoro non è accaduto niente. Adesso vedremo con il rinvio cosa accadrà”.
“Devono sapere che questa è una prospettiva che realizza un principio costituzionale. Ovunque è stato introdotto, non ha compresso minimamente compromesso l’efficacia collettiva dei contratti, quindi il potere sindacale”. Anche perché “uno studio dei consulenti del Lavoro – ha continuato – ha mostrato che buona parte di questi contratti collettivi sono al di sotto della soglia che noi vogliamo introdurre”.
“Annuncio il voto contrario del M5s”, ha poi in Aula alla Camera. “Ve lo diciamo già adesso: non vi presentate a ottobre con proposte dirette a spaccare la platea di lavoratori sottopagati”.
“Le aperture al dialogo di Meloni sono rimaste solo parole”, ha aggiunto attaccando i politici “che negano il salario minimo e si assicurano” i loro stipendi.
“Mentre aumentano mutui, benzina e carrello della spesa ci sono persone che lavorano dalla mattina alla sera per 4-5 euro lordi. Tajani ha detto che questa e una misura sovietica, ma dovrebbe sapere che in Europa 21 paesi su 27 hanno adottato questa soluzione. Oggi sul salario minimo legale rimandate a dopo l’estate sperando che gli italiani se ne dimentichino, ma il salario ricco è quello che avete riservato ai parlamentari e agli ex parlamentari. No al salario minimo, sì agli stipendi massimi per i politici? E’ così che interpretate il mandato che vi hanno conferito gli elettori? Non ve lo permetteremo”, sostiene Conte che accusa Meloni di “non aver una riga della nostra proposta. Meloni ha dimostrato di non ricordare il significato del tricolore. Speriamo rilegga il principio dell’art. 36 che garantisce al lavoratore una esistenza libera e dignitosa”. E questo puo’ avvenire con tre parole: ‘salario minimo, legale, subito'”.