AgenPress. Continua la strage di lavoratori. Oggi sono tre i morti. Due morti in Campania, Raffaele Foresta, operaio edile di 59 anni e Raffaele Vergara, operaio di 19 anni schiacciato da un macchinario. Era campano anche l’operaio gruista di 75 anni morto nel cantiere del nuovo polo logistico Amazon a Jesi (Ancona). Notizie tragiche che ricordano quanto odiosi e razzisti siano i luoghi comuni dei leghisti sul meridione.
Soprattutto però ci ricorda che i governi non stanno facendo quanto necessario per fermare le morti sul lavoro che sono da considerarsi omicidi quando derivano da negligenze o dal mancato rispetto delle norme di sicurezza. Da anni i governi tagliano le risorse e le assunzioni per le attività di prevenzione e controllo, si riducono i vincoli e le penali a carico delle imprese che non rispettano le norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Le imprese risparmiano perchè hanno di fronte lavoratori spesso precari.
Basta con la strage! Rifondazione Comunista e Unione Popolare chiedono che questa divenga sul serio una priorità del governo con le assunzioni necessarie per la ricostruzione dei sistemi di prevenzione e controllo; l’inasprimento delle sanzioni penali a carico del datore di lavoro e dei dirigenti per il mancato adempimento degli obblighi relativi alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori; l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio sul lavoro; il ripristino del testo originale del D.lgs. 81/08, eliminando le modifiche peggiorative per la salute e la sicurezza dei lavoratori introdotte per accontentare il padronato.
Chiediamo giustizia per le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorno muoiono.
Non è possibile che in questo paese i datori di lavoro di Luana D’Orazio stritolata da un orditoio a cui erano state tolte le protezioni se la siano cavata con solo due anni di condanna.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare.