AgenPress. “Nel tardo pomeriggio di ieri, un detenuto italiano con già all’attivo 150 aggressioni precedenti, si è scagliato con calci e pugni contro la Polizia Penitenziaria del carcere di Noto. A riportare ferite e contusioni stavolta sono stati due Ispettori e un Assistente Capo di Polizia Penitenziaria”.
Lo comunica Alfio Giurato Coordinatore Regionale FP CGIL Polizia Penitenziaria regione Sicilia: “Il carcere di Noto è una Casa Lavoro, cioè un istituto penitenziario “premiale” per quei detenuti che abbiano dimostrato la sincera volontà di aver intrapreso un percorso di recupero nella società e per questo vengono fatti lavorare guadagnando uno stipendio mensile, seppure al di sotto di quanto prevede il contratto nazionale. Si tratta di un premio. Il protagonista dell’aggressione di ieri ha già commesso 150 aggressioni nei confronti della Polizia Penitenziaria. Che senso ha tutto questo?”.
Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Non ci sono motivazioni da ricercare. Semplicemente, i problemi delle carceri che sono stati affrontati con finte politiche di garanzia per la popolazione detenuta, stanno semplicemente presentando il conto e a pagarlo è solo ed esclusivamente il Corpo di Polizia Penitenziaria. Ci ritroviamo con un Carlo Nordio Ministro della giustizia finto garantista e un Giovanni Russo Capo dell’amministrazione penitenziaria e finto Capo della Polizia Penitenziaria, che se ne guardano bene da qualsiasi confronto con i Sindacati. Invitiamo tutto il personale di Polizia Penitenziaria ad evitare almeno di farsi dei selfie con questi personaggi”.