Agenpress – La Federazione delle professioni sanitarie chiede la creazione di un fondo di garanzia per le vittime del Covid-19. “Un fondo che sia espressione dell’ assunzione di responsabilità dello Stato, e non basato su iniziative di solidarietà, per quanto apprezzabili, dei privati”.
Lo spiega il presidente della Federazione, Alessandro Beux. “Le azioni giudiziali – afferma l’avvocato Laila Perciballi, referente della Federazione – devono essere disincentivate attraverso l’assunzione di responsabilità delle istituzioni che, consapevoli degli errori del passato che hanno generato il tragico presente, diano luogo alla creazione di un fondo di garanzia per le vittime di Covid-19 e non attraverso emendamenti che, con un colpo di spugna, cancellino le evidenti responsabilità”.
Il fondo di garanzia “non può essere consolatorio – prosegue Perciballi – ma risarcitorio basato cioè su un’effettiva assunzione di responsabilità da parte dello Stato e non su meri proclami. Potrebbe essere gestito in modo simile (ovviamente con tutti i necessari adeguamenti) a quello per le vittime della strada”. Per la Federazione delle professioni sanitarie la “costituzione e l’introduzione di un protocollo di conciliazione, che può essere esteso a tutte le strutture che ne fanno richiesta, incluse le Rsa, vuol dire disincentivare azioni giudiziali rendendo obbligatoria preliminarmente la domanda di accesso al medesimo istituto”.