AgenPress. Il prof. Raffaello Lupi, docente di diritto tributario all’Università Tor Vergata, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi e Ilaria Sambucci su Radio Cusano Campus.
Bankitalia boccia la flat tax. “Bankitalia dice che la riforma è una comunicazione politica. Gli italiani, quando non si consolano col calcio, sono tutti ministri per le finanze. E la politica non può dire: io non ho la bacchetta magica per risolvere un problema strutturale e quindi, siccome c’è oggettivamente un malessere sulla determinazione delle imposte, il governo si ritiene obbligato a proporre una riforma fiscale. Sono 40 anni che si parla di riforme.
Ci sono due modi di determinare le imposte, che devono essere conciliati tra loro, se non si capisce questo si perde solo tempo. Nella comunicazione politica, nella narrazione, ci sta quest’idea che la confusione e il malessere dipendono dalle aliquote troppo alte. L’evasione invece dipende dal numero di aziende in cui il direttore amministrativo è anche il padrone, fino al tassista romano. La ragione vera del problema è che dove sono piccoli la famosa autotassazione non funziona, ci deve essere qualcuno che gli dicesse: tu devi pagare un po’ di più. Questa è la ragione che tutti fanno finta di non capire.
Il governo dice che se tu abbassi le aliquote aumenterai il gettito, purtroppo non funziona così. E’ ovvio che la Banca d’Italia non poteva dirglielo come lo sto dicendo io, ma il senso è quello. Questa riforma del governo è molto tecnica, interviene su tanti problemi specifici, ma se sai regolare il procedimento fai direttamente una legge, è inutile fare una delega.
Per semplificare devi capire, per capire ci deve essere qualcuno che spieghi, finché si dice l’evasione non esiste non si risolve niente. L’autotassazione, i commercialisti che fanno i direttori amministrativi dei gelatai non hanno senso, qualcosa bisogna ripensare”.