AgenPress. “Il primo passo del governo è andato nella giusta direzione, verificare se c’è disponibilità da parte dell’opposizione a cambiare le regole insieme. La Costituzione si cambia se c’è un largo accordo, chi ha cercato di farlo da una posizione di parte non c’è riuscito. Se le forze politiche di opposizione si limitano a fare ostruzionismo, la maggioranza ha il diritto di provare ad andare fino in fondo”.
Così Gaetano Quagliariello, Presidente della Fondazione Magna Carta e già Ministro per le riforme costituzionali del governo Letta.
“Se c’è un punto di caduta che si può trovare con l’opposizione, o con una parte consistente di essa, allora vale la pena privilegiare un percorso condiviso. Molte delle critiche al presidenzialismo – avverte il Presidente di Magna Carta – non sono giuste.
La decrescente centralità del Parlamento, a cui è corrisposta una crescente centralità della rete e dei social media, rende l’elezione diretta del Presidente della Repubblica quasi un’operazione difensiva. Ma se le opposizioni non dovessero condividere questa visione e cercassero di convergere su un sistema che rafforzi l’esecutivo, ad esempio il cancellierato alla tedesca con sfiducia costruttiva, sarebbe un buon punto di partenza comune.
Meglio fare le riforme insieme, anche se non sono esattamente quelle che corrispondono a una visione di parte, piuttosto che farle da soli spaccando il Paese”, auspica Quagliariello. “La Fondazione Magna Carta, che quest’anno celebra il ventennale, sarà un laboratorio dove verrà seguito il dibattito e favorito il dialogo”.