Un nuovo studio dell’EUIPO rivela che solo il 24 % dei designers nell’UE è rappresentato da donne, il 25 % in Italia.
Solo il 21 % dei designs registrati nell’UE aveva tra i suoi autori almeno una donna.
I dati dimostrano che, sulla base delle tendenze attuali, colmare questo divario di genere richiederebbe più di 50 anni.
In media, le designers guadagnano quasi il 13 % in meno rispetto agli uomini.
La percentuale delle designers nell’UE è ben al di sotto dei livelli di Corea del Sud, Cina e Stati Uniti.
Nell’UE, i paesi baltici hanno la più alta percentuale di donne rispetto ai designers; i Paesi Bassi, l’Ungheria e la Slovacchia, la più bassa.
Le ideatrici di disegni e modelli sono sottorappresentate in questa professione, così come nella creazione di disegni o modelli comunitari registrati, e guadagnano meno dei colleghi maschi. Sono questi i risultati principali dello studio Women in Design, pubblicato oggi dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO).
Il nuovo studio, il primo del suo genere, analizza i divari di genere nell’ideazione di designs con riguardo alla percentuale di ideatrici nell’UE, alle loro retribuzioni e alla partecipazione delle donne alla registrazione dei disegni e modelli. La pubblicazione è avvenuta in concomitanza con la Giornata mondiale della proprietà intellettuale (26 aprile), che quest’anno si concentra su «Donne e proprietà intellettuale (PI): accelerare l’innovazione e la creatività».
Solo un designer su quattro attivo nell’UE nel 2021 era donna (24 %). Si riscontrano notevoli differenze tra gli Stati membri dell’UE: dal 17 % di ideatrici di designs nei Paesi Bassi e dal 18 % in Ungheria e Slovacchia al 33 % in Lettonia.
Tale divario si riflette anche in una minore partecipazione femminile alla registrazione di disegni e modelli presso l’EUIPO. Secondo i dati dei depositi di disegni e modelli comunitari registrati (DMC) dell’EUIPO, solo per il 21 % di quelli registrati da titolari con sede nell’UE vi è almeno una ideatrice.
Qual è la situazione? La quota delle designers e di designs creati da donne nell’UE è aumentata negli ultimi due decenni, ma molto lentamente, e al ritmo attuale servirebbero 51 anni per colmare il divario.
Inoltre, alcuni Stati membri mostrano disparità tra il numero delle designers e la loro partecipazione al sistema dei DMC. La Spagna, la Croazia e l’Italia registrano basse percentuali di donne nei disegni e modelli registrati, sebbene la quota femminile nella professione sia superiore alla media dell’UE.
Contestualmente, alcuni paesi terzi fanno molto meglio rispetto agli Stati membri dell’UE a questo proposito. La Corea del Sud è ben al di sopra dei livelli dell’UE e quasi la metà dei disegni o modelli depositati da imprese coreane ha almeno un’ideatrice. Anche la Cina e gli Stati Uniti mostrano una percentuale più elevata, con circa il 40 % dei designs depositati che vede una presenza femminile.
In termini di retribuzione, le designers guadagnano in media il 12,8 % in meno dei colleghi maschi. Parte di questo differenziale retributivo può essere spiegato da fattori quali l’età o le condizioni di lavoro (le designers tendono a essere più giovani e una percentuale maggiore lavora a tempo parziale), ma resta ancora un divario inspiegabile dell’8 %.
Il Direttore esecutivo dell’EUIPO, Christian Archambeau, ha dichiarato:
La parità di genere è uno degli obiettivi fondamentali dell’UE. È inoltre un imperativo in tutte le professioni, anche nel settore della proprietà intellettuale. La maggior parte degli studi di genere realizzati finora si è concentrato sugli inventori e sui brevetti. Con questo nuovo studio dell’EUIPO, incentrato sulle designers e sulla loro partecipazione al sistema dei disegni e modelli comunitari registrati, ci auguriamo di richiamare l’attenzione sul divario di genere attualmente esistente nell’ambito della proprietà intellettuale dell’UE e di contribuire ad accrescere l’equilibrio e l’inclusività in questa professione. Promuovendo una maggiore diversità e inclusività, possiamo creare un mondo della PI più equo e dinamico.
Secondo lo studio, il tipo di prodotti più spesso progettati dalle donne sono i prodotti farmaceutici e cosmetici, gli oggetti per uso ornamentale e i prodotti tessili in pezza. All’altro estremo, gli strumenti musicali, le armi, gli articoli pirotecnici, gli articoli per la caccia, la pesca e l’eliminazione di animali nocivi, così come i fabbricati e gli elementi da costruzione sono i prodotti meno frequentemente ideati dalle donne.
Per sottolineare il proprio impegno a favore di un mondo della PI più equilibrato dal punto di vista del genere, l’EUIPO partecipa attualmente all’iniziativa Girls Go Circular, nell’ambito delle sue attività relative alla PI nell’istruzione (Ideas Powered @ school), sotto il coordinamento dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT), e al Women and Girls in STEM Forum, organizzato in stretta collaborazione con la Commissione europea.