AgenPress – Sono arrivate circa 300 persone da tutta Italia per la manifestazione pro orso, organizzata davanti al rifugio faunistico del Casteller, a Trento, da Scobi ed Assemblea Antispecista. “Le proposte di Fugatti sono irricevibili, siamo in piena campagna elettorale. L’idea di uccidere questi tre orsi è irricevibile. Gaia, Johnny e Amir liberi”, ovvero gli orsi Jj4, Mj5 e M62, dice un’attivista. “Fugatti è da anni che vuole sterminare questi orsi. Per fortuna noi siamo qua in questo momento e questa manifestazione è lanciata da animalisti del territorio. Siamo qui oggi per dire a Fugatti che i trentini e le trentine non credono alle sue bugie. Servono misure di prevenzione che oggi sono state completamente assenti”.
“Non c’è alcuna necessità di uccidere l’orsa Jj4, ma soprattutto il Trentino potrebbe accogliere senza problemi anche 300 orsi”, dice il dott. Roberto Guadagnini al Corriere della Sera. Il veterinario responsabile del progetto orsi per la Provincia di Trento e responsabile della cura dei plantigradi detenuti al Casteller mette così definitivamente alla berlina una delle tante fake news lanciate in questi giorni dal presidente Fugatti”.
“E’ un’informazione preziosa che destituisce di ogni fondamento le farneticazioni del Presidente Fugatti che ultimamente si era inventato la necessità prima di trasferire 70 orsi, poi di ucciderli. Ma soprattutto questo dato, rilasciato da persona competente in materia, potrà aiutare il TAR di Trento in sede di giudizio nelle udienze previste per i prossimi 11 e 25 maggio, quando dovrà decidere della sorte di Jj4 e Mj5”, ha dichiarato Massimo Vitturi, responsabile area animali selvatici Lav. “Sapere che il numero totale di orsi oggi presenti sul territorio provinciale non è affatto eccessivo, ma anzi sottodimensionato rispetto alla capacità portante dell’ambiente, permette di tranquillizzare i cittadini e ancora una volta ribadisce la necessità di avviare quanto prima un progetto che possa assicurare la convivenza pacifica tra cittadini e orsi attraverso attività educative e comunicative da svolgersi durante tutto il corso dell’anno. C’è però bisogno di una politica illuminata che affidi il compito a tecnici di grande competenza, così da individuare un percorso di condivisione tra tutte le categorie sociali presenti in Trentino”.