AgenPress. Papa Francesco sarà in Ungheria, “terra densa di storia” visitata due volte negli anni ’90 da Giovanni Paolo II, dal 28 al 30 aprile prossimi.
“Un viaggio composito con incontri diversi’”, ha detto il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, presentando in Sala Stampa vaticana la trasferta papale.
Nei tre giorni in cui sarà nella capitale ungherese, “città di ponti” che ha conosciuto guerre e occupazioni, distruzioni e ricostruzioni, divisioni e riunificazioni, e che dal 24 febbraio 2022 vede un flusso ininterrotto di profughi dall’Ucraina, Papa Francesco abbraccerà realtà differenti.
Autorità civili e politiche, tra cui la presidente Novak e il primo ministro Orbán, vescovi e cardinali, profughi e rifugiati (tra cui diversi ucraini), giovani, bambini malati, esponenti del mondo della scienza e della cultura. Al programma già diffuso si aggiunge anche un incontro con la vasta comunità greco-cattolica del Paese, della quale alcuni rappresentanti offriranno la loro testimonianza durante i vari appuntamenti. Dieci, per l’esattezza, tra incontri pubblici e privati, visite e cerimonie, scanditi da sei discorsi del Papa, tutti in italiano.
Al centro, i temi dell’unità dell’Europa, il futuro dei giovani, il dialogo ecumenico, l’incoraggiamento a una Chiesa che ha vissuto epoche di persecuzione e, naturalmente, il dramma della guerra e l’appello di pace, in una nazione che con l’Ucraina martoriata condivide 135 km di confine. Una stretta lingua di terra che rappresenta la via di fuga per molti sfollati, che arrivano in Ungheria con pullman, treni o in macchina dopo code chilometriche, attraversando il Paese come luogo di transito per poi trasferirsi in Germania, Olanda, Italia e altre nazioni.