AgenPress – In 164 hanno toccato suolo italiano dopo un viaggio durato 4 giorni a bordo di uno yacht di lusso partito dalla città turca di Imzir.
Ancora da chiarire perché si trovassero su quel tipo di imbarcazione. Il fatto che abbiano viaggiato su uno yacht si potrebbe ricollegare alle parole pronunciate da uno dei sopravvissuti al naufragio di Cutro, nel corso del recente incidente probatorio nel procedimento contro i presunti scafisti: l’uomo aveva raccontato come sul caicco avessero girato dei video promozionali inneggiando al nome del trafficante che organizzava le traversate verso l’Europa quasi come se fossero in crociera.
Il natante era stato avvistato ieri da un mezzo aereo di Frontex a circa 100 miglia a sud est dalla costa calabrese fino a quando, alle nove del mattino di martedi 18 aprile, una motovedetta della Guardia costiera, la Cp 332, partita da Crotone, ha soccorso i migranti insieme al pattugliatore Bojador della Guardia nacional Repubblicana del Portogallo che sta operando nello Ionio.
Lo sbarco è avvenuto in due distinti momenti. Il primo, poco dopo le 7 del mattino, quando in 66 sono scesi dalla motovedetta italiana. Il secondo, avvenuto dal pattugliatore portoghese, ha condotto in porto 98 persone.
Tra i 164 profughi 50 sono minori, di cui 32 non accompagnati. Diciotto le donne, una delle quali incinta, che è stata portata in pronto soccorso.
Dalle prime informazioni sono tutti provenienti da Afghanistan, Siria, Bangladesh, Iraq, Egitto, Kuwait, Palestina e Myanmar.