Lucaselli (FDI): “Il PNRR non è una scommessa di questo governo ma è una scommessa della nazione”

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AgenPress. Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia, è intervenuta nella trasmissione “Nautilus” condotta da Vanessa Piccioni e Francesco Fratta in onda su Cusano News 7

Un commento sulla mozione del PD che chiede al governo di fare chiarezza in merito ai ritardi e al rischio di perdere questi fondi.

“Io sono stata all’opposizione per molto tempo e mi dispiace che le opposizioni di oggi non siano in grado di capire che il PNRR non è una scommessa di questo governo ma è una scommessa della nazione per cui dovremmo lavorare tutti per raggiungere l’obiettivo comune. Mi ritrovo ad ascoltare propaganda politica. I progetti di cui si parla sono progetti del governo precedente. Dall’inizio abbiamo detto che questo potrebbe essere un rischio, in realtà non c’è nulla di gratis, il PNRR sono soldi in prestito in larga parte e dobbiamo essere cauti nel come si spendono questi soldi. Il ministro Fitto sente la Meloni più volte al giorno e ha rappresentato quello che sappiamo da tempo: che l’Italia non sia in grado di saper spendere, soprattutto chi ha amministrato all’interno dei fondi strutturali, l’Italia è stata il fanalino di coda della spesa della messa a terra, che ha a che fare con la struttura burocratica italiana troppo pesante che difficilmente riesce a mettere a terra questi progetti. Il quadro generale è un quadro di progetti non scritti da noi e scritti prima del cambiamento generale dell’Europa e del mondo.

Il ministro Fitto dice che sicuramente non è la cosa più semplice del mondo mettere a terra questi progetti perché l’Italia ha dei problemi atavici. Quella del PNNR è una grandissima occasione dell’Italia su cui tutti dovremmo scommettere, non puntare sul fatto che il governo faccia degli errori. Abbiamo avviato interlocuzioni con tutti gli enti locali sulle risorse umane che sanno rendicontare i progetti del PNRR, perché i progetti vanno contati secondo le regole dell’UE, altrimenti si rischia di sbagliare. C’è un tema di capitale umano, un tema di burocrazia ancora troppo pesante e c’è un tema di obiettivo finale che è cambiato dalla prefigurazione precedente.

Il PNRR con le famiglie che hanno bisogno d’aiuto non centra nulla, il PNRR non sono bonus a famiglie, ma il PNRR fa una scommessa che è quella della ristrutturazione del Paese, nulla a che fare con le famiglie, quelle le aiuta il governo con altri provvedimenti. Fitto ha chiesto un confronto sul cambio degli obiettivi che è fondamentale per dare sostanza ai progetti. Ci ritroviamo con stadi da rifare, scuola, ma il senso del PNRR non è questo. Quando c’è stato l’accesso al PNRR e si è detto che l’Italia era pronta, l’Italia non era pronta, infatti sono stati inviati progetti chiusi nel cassetto da anni. È evidente che abbiamo la necessità di modificare. Quei partiti che oggi ci contestano avrebbero dovuto bussare a Draghi e chiedere quali erano i progetti presentati. La Commissione Europea e il Consiglio non hanno storto il naso ma hanno preso giorni per fare delle verifiche. Non si dice mai che tantissimi altri Paesi hanno chiesto la modifica degli obiettivi del PNRR e la Commissione sta facendo una verifica, così come per l’Italia anche per gli altri. Non è una questione di caos, ma di riorganizzazione degli obiettivi”

Sul discorso del personale nell’ultimo periodo si è parlato di contratti a tempo determinato che non sono stati attrattivi per quanto riguarda la richiesta di offerta. Un commento su questo.

“Le case della salute come immaginate dal PNRR sono un investimento a vuoto, il PNRR dà la possibilità di costruire le mura, ma poi il costo va sui bilanci regionali e le regioni non hanno la possibilità di metterci personale dentro. Noi costruiamo le case della salute per utilizzare il PNRR o le vogliamo rendere qualcosa di concreto? Dobbiamo farci delle domande in più. Per quanto riguarda le assunzioni: il ministro Brunetta aveva fatto un grandissimo piano per le assunzioni ma tutto questo non è stato attrattivo per nessuno. Il punto non è fare assunzioni a pioggia, le assunzioni vanno fatte in maniera ragionata e in base alla qualità delle persone, se io all’interno di un comune piccolo faccio delle assunzioni ma non ho un personale capace per mettere a terra il PNRR, il PNRR non lo metto comunque. Quando parliamo di assunzione bisogna farlo in maniera concreta sennò rischiamo di sperperare quei soldi in spese inutili che non avranno un effetto. La scommessa del PNRR non è la scommessa del governo Meloni, è la scommessa dell’Italia. Ora siamo al governo, è chiaro che ci sono diverse voci ma l’intento del presidente del consiglio è quello di spendere i soldi”.

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