AgenPress – Seconda notte di disordini e violenze a Gerusalemme. Mercoledi sera, un gruppo di giovani ha cercato di barricarsi all’interno della moschea di Al-Aqsa.
Ancora una volta la polizia israeliana è intervenuta con la forza, usando anche proiettili di gomma e granate stordenti, secondo quanto riferito dai testimoni.
I militanti palestinesi hanno lanciato una raffica di razzi all’inizio di giovedì, facendo scattare le sirene dei raid aerei nel sud di Israele, mentre la violenza è esplosa per il secondo giorno consecutivo durante un delicato periodo di festività che si sovrappongono.
Lo sbarramento è arrivato dopo un’altra notte tesa nel luogo sacro più delicato di Gerusalemme, la moschea di Al-Aqsa, dove la polizia israeliana si è scontrata con i fedeli musulmani che cercavano di pernottare, sfidando compromessi di lunga data sulla gestione del complesso. L’esercito israeliano ha detto che sette razzi lanciati dalla Striscia di Gaza sono esplosi tutti a mezz’aria. Nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità dello sbarramento.
I disordini nella regione sono stati meno intensi rispetto ai giorni precedenti, ma il lancio di razzi ha sollevato timori di una conflagrazione più ampia quando gli ebrei hanno iniziato la settimana di vacanza pasquale, centinaia di cristiani nella Città Vecchia si sono riuniti per il Giovedì Santo al Santo Sepolcro per celebrare il Ultima Cena, e i musulmani hanno segnato il mese sacro del Ramadan.
Secondo la Mezzaluna Rossa palestinese almeno sei persone sono rimaste ferite nei disordini sulla Spianata delle moschee (il Monte del Tempio per gli ebrei).
Ieri la polizia israeliana ha fatto irruzione nella moschea di Al-Aqsa e ha aggredito i fedeli musulmani, come riferiscono media palestinesi. Ne sono nati scontri tra militari e fedeli, alcuni dei quali sono rimasti feriti. La polizia israeliana parla invece di “allontanamento di alcuni agitatori” che avrebbero introdotto “bastoni, pietre e fuochi d’artificio”. Fermati più di 350 palestinesi.
Immediata la risposta del movimento islamista palestinese Hamas che ha denunciato l’azione come “un crimine senza precedenti”, invitando i palestinesi in Cisgiordania “ad andare in massa alla moschea di Al-Aqsa per difenderla”. Il portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas ha avvertito Israele che questa mossa “supera tutte le linee rosse e porterà a una grande esplosione”.
Alla notizia, una salva di razzi si è alzata dalla Striscia di Gaza in direzione del territorio israeliano, facendo scattare l’allarme aereo nelle località di confine. L’esercito israeliano ha affermato che cinque razzi sono stati intercettati e quattro sono atterrati in aree aperte. Non sono state segnalate vittime. Il comune di Sderot ha detto che uno dei razzi ha colpito una fabbrica nella zona industriale, provocando danni. Lo riporta The Times of Israel.
Si attende ora la probabile rappresaglia di Tel Aviv.
La tensione è già alta da mesi a Gerusalemme est e in Cisgiordania e i timori di ulteriori violenze sono alimentati dalla convergenza della Pasqua ebraica e del Ramadan, il mese sacro del digiuno musulmano.
La polizia istraeliana ha dichiarato di aver agito per ristabilire la legge e l’ordine dopo che gli “agitatori” – definiti anche “provocatori islamici” – avevano lanciato pietre e petardi.
I membri della Lega Araba si sono riuniti per una riunione di emergenza al Cairo, condannando il raid della polizia di Gerusalemme.