AgenPress. Padre Norberto Pozzi, il missionario Carmelitano originario di Lecco, rimasto ferito nel nord-ovest del Centrafrica da una mina lo scorso 10 febbraio, per ben tre volte è stato vittima degli agguati stradali dei banditi.
“Nel primo agguato i proiettili si conficcarono nel poggiatesta del sedile, in un altro le pallottole raggiunsero la scatola delle marce e, in un altro ancora, è stato derubato e ha rischiato di essere sequestrato” .
Questa volta è stata una mina a colpire. Nel 2022 ben 19 persone, soprattutto bambini, sono stati uccisi in Centrafrica a causa delle mine.
“Come quasi ogni fine settimana, anche il pomeriggio dello scorso 10 febbraio padre Norberto parte dalla missione di Bozoum per recarsi in uno dei venticinque villaggi da lui seguiti, ormai da molti anni, per celebrare l’Eucaristia”.
“La meta è Bokpayan, a 55 km da Bozoum, dove ha intenzione di fermarsi per alcuni giorni. Padre Norberto è accompagnato da fra Igor e da quattro operai perché c’è una scuola da riparare. Dopo aver attraversato un piccolo ponte di legno, e prima di attraversarne un secondo, la macchina guidata da p. Norberto salta improvvisamente su una mina.
Gli operai, seduti sul cassone posteriore, vengono scaraventati in aria e la vettura, completamente distrutta nella parte anteriore, si arresta sul fossato a lato della strada”. Le condizioni di p. Norberto appaiono gravi, viene soccorso da due giovani in motocicletta e trasportato all’ospedale di Bozoum, a 22 km di distanza.
Si deve attendere poi tutta la notte per poterlo trasportare con un elicottero della Missione ONU in Centrafrica nell’ospedale ONU di Bangui, per poi essere trasferito a Entebbe, in Uganda, dove è ricoverato in terapia intensiva al Nakasero Hospital di Kampala. Qui purtroppo i medici sono stati costretti ad amputargli il piede sinistro. Ora è stato trasferito a Bologna.
P. Norberto aveva quasi trent’anni quando, quasi per caso, venne informato che i Frati Carmelitani Scalzi cercavano un volontario per lavorare nella loro missione in Centrafrica. Norberto, che da poco aveva lasciato la fidanzata, lascia anche il lavoro, e, nel 1980, arriva a Bozoum. E inizia a costruire chiese, scuole, dispensari e un seminario. Dopo otto anni decide di entrare nell’Ordine Carmelitano. Si reca quindi in Italia per il noviziato e gli studi di teologia. Ordinato sacerdote nel 1995, p. Norberto rientra in Centrafrica dedicandosi soprattutto all’evangelizzazione dei villaggi nella savana, alle scuole e agli ammalati, annunciando il Vangelo in quelle chiese che aveva costruito da giovane laico.