Anno giudiziario. Pg Milano, con riforma Cartabia prive di tutela molte vittime. Pericolosa separazione carriere

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AgenPress –  “E’ giusto preoccuparsi per il fatto che alcune modifiche al regime di procedibilità di alcuni delitti introdotte dalla Riforma Cartabia, in particolare i sequestri di persona, le violenze private, le lesioni dolose fino a quaranta giorni di prognosi, possono sostanzialmente lasciare prive di effettive tutela molte vittime”. E’ un passaggio dell’intervento della procuratrice generale di Milano Francesca Nanni all’inaugurazione dell’Anno giudiziario.

Indicare la “separazione delle carriere” fra “giudici e pubblici ministeri” come “rimedio salvifico per il sistema penale, oltre a non corrispondere alla attuale realtà dei rapporti fra i vari attori del processo, ci sembra un atteggiamento limitato e riduttivo rispetto ai problemi, oltre che anacronistico e pericoloso”, aggiunge  in un passaggio in cui affronta “la situazione attuale” caratterizzata dalla “riproposizione del vecchio conflitto tra politica e magistratura”, condizioni che “andrebbero superate”.

Nel distretto giudiziario di Milano “in linea con il tentativo di ripresa economica post pandemia, si registra un forte aumento di reati connessi alla indebita percezione di contributi, in materia di inquinamento e rifiuti, in materia di infortuni sul lavoro con esito mortale” e purtroppo sono “ancora molto aumentati gli omicidi con vittime di sesso femminile”.

Milano, si legge, “si trova in cima alla classifica generale annuale” con quasi 200mila denunce nel 2021 e “segna il più elevato numero di furti”, con quasi 100mila denunce (quasi 3mila ogni 100mila abitanti), “in particolare nei negozi” e nelle “auto in sosta”. In più “la Citta metropolitana” di Milano “è settima per denunce di violenze sessuali, seconda per rapine in pubblica via, terza per associazioni a delinquere”.

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