Sabato 4 febbraio presso la sede di San Paolo, gli specialisti dell’Ospedale saranno a disposizione dei genitori per visite, consulenze e informazioni
AgenPress. Le infezioni ricorrenti sono episodi ripetuti di infezioni, prevalentemente a carico dell’apparato respiratorio, che si manifestano in età pediatrica: si va dalla febbre al raffreddore, passando per tosse e bronchiti fino a quadri infettivi più gravi come polmoniti. Sono tra le patologie più comuni nella fascia di età compresa tra 0 e 16 anni e comportano un notevole impatto sulla vita dell’intero nucleo familiare. Sabato 4 febbraio, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù promuove un open day dedicato.
L’OPEN DAY DEL 4 FEBBRAIO
Sabato 4 febbraio, dalle 9 alle 13, presso la sede di San Paolo del Bambino Gesù (viale di San Paolo, 15) un team di esperti immunoinfettivologi sarà a disposizione di genitori e ragazzi per visite, consulenze e informazioni. Se dall’esito della visita emergeranno fattori di rischio e/o di allarme, il personale dell’Ospedale programmerà una visita di approfondimento in regime di day hospital. Il numero massimo di accessi è di 70 visite. È quindi necessaria la prenotazione chiamando il numero 06.68181 (da lunedì al venerdì dalle 8 alle 16; sabato dalle 8 alle 12.45) e richiedere “visita immunologica per open day Infezioni ricorrenti”. Una volta giunti in Ospedale sarà sufficiente registrarsi alle casse e attendere presso la sala d’attesa del settore L al primo piano.
«È importante valutare insieme al pediatra la necessità di effettuare una valutazione specialistica – spiega Andrea Finocchi, responsabile delle attività di Immunoinfettivologia nell’ambito dell’unità d’Immunologia Clinica e Vaccinologia del Bambino Gesù – Lo scopo è quello ricostruire le caratteristiche degli episodi febbrili e infettivi attraverso la descrizione degli stessi, in termini di frequenza e di gravità, i sintomi presentati, la stagionalità e la storia familiare».
LE INFEZIONI RICORRENTI
Nella maggior parte dei casi si tratta di infezioni ricorrenti delle alte vie respiratorie di modesta gravità che non meritano ulteriori approfondimenti perché destinati a normalizzarsi verso i 6-7 anni di età. Nei restanti casi, sarà lo specialista a decidere gli esami da effettuare per un corretto inquadramento clinico e per la definizione dei controlli nel tempo.
Secondo il gruppo di studio di Immunologia della Società Italiana di Pediatria, un bambino si ritiene affetto da infezioni respiratorie ricorrenti se ha: più di sei infezioni respiratorie in un anno; più di un’infezione respiratoria delle alte vie aeree al mese tra settembre e aprile; più di tre infezioni respiratorie delle basse vie aeree in un anno.
La maggior parte di queste infezioni (l’80% circa) sono di origine virale (rhinovirus, virus parainfluenzali, virus respiratorio sinciziale). Le cause meno frequenti sono di natura batterica (pneumococco, Haemophilus influenzae). Si raccomanda quindi di limitare il più possibile l’uso di antibiotici, a meno che non sia prescritto dal proprio pediatra.
I PROSSIMI PASSI DELLA RICERCA
Il gruppo di Immunologia clinica e vaccinologia del Bambino Gesù parteciperà a uno studio multicentrico internazionale coordinato dal Boston Children’s Hospital- Harvard Medical School. Il progetto, denominato IDEAL, della durata di 6 anni, studierà il comportamento del sistema immunitario di bambini in tutto il mondo (Nord America, Africa, Europa e Australia) in relazione a tre aspetti fondamentali nella fascia 0-6 anni: sviluppo asma; comparsa infezioni ricorrenti; risposta differente alle vaccinazioni. Un bambino allergico che e sviluppa anche asma è infatti un bambino con una storia di infezioni ricorrenti e che, spesso, ha una risposta ridotta alle vaccinazioni.
Scopo di questo studio è quello di capire i meccanismi di sviluppo del sistema immunitario del bambino nei primi anni di vita per riuscire a migliorare la risposta ai vaccini infantili, prevenire le malattie infettive respiratorie e la comparsa di asma.
«Il sistema immunitario è relativamente immaturo alla nascita e deve evolversi durante una vita in cui viene sottoposto a milioni di sollecitazioni esterne – spiega il professor Paolo Palma, responsabile dell’Unità operativa di Immunologia clinica e vaccinologia dell’Ospedale – Diversi meccanismi biologici sono coinvolti in questo processo evolutivo. Questo progetto offre un’opportunità unica per analizzare lo sviluppo immunitario della prima infanzia e comprendere la maturazione delle risposte immunitarie protettive o dannose».