Ancodis: il tutor per l’orientamento, un altro protagonista contrattualmente “discriminato”!

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AgenPress. Con il Decreto Ministeriale 328 del 22/12/2022 il MIM ha adottato le Linee guida per l’orientamento, come previsto dalla riforma 1.4 “Riforma del sistema di orientamento”, nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del PNRR.

Tra i 13 punti delle Linee guida, Ancodis pone l’attenzione al punto 11 “La formazione dei docenti” che definisce l’azione di orientamento sistematica al punto che – negli anni scolastici 2023/2024, 2024/2025, 2025/2026 – essa sarà priorità strategica per tutti i docenti già a partire dall’anno di prova. Inoltre – e qui si ripropone un ben noto problema della nostra scuola – è istituita nelle scuole secondarie di primo e secondo grado la figura del docente “tutor per l’orientamento” che dovrà seguire iniziative formative specifiche sulla base degli indirizzi definiti dal Ministero dell’istruzione e del merito.

In ciascuna istituzione scolastica, dunque, alle attuali e oggi ben note figure di sistema strategiche per il funzionamento organizzativo e didattico, si aggiunge quella del tutor per l’orientamento che sarà strutturata nell’organigramma scolastico, dovrà essere formata a sostegno dell’orientamento in seno alle comunità scolastiche e servirà, come ha dichiarato il Ministro Valditara, “a seguire quei ragazzi più in difficoltà così come quelli con più talento, dovrà svolgere un ruolo di cooperazione con gli altri docenti della classe, prendendosi carico dei ragazzi, sarà formato di più e magari pagato di più”.

Al Ministro dell’Istruzione e del Merito chiediamo che l’individuazione della figura del tutor per l’orientamento – unitamente alle altre figure di sistema – induca ad una seria e costruttiva discussione sul riconoscimento contrattuale di TUTTE le professionalità strategiche oggi strutturate nella scuola autonoma che sono impegnate al servizio delle comunità scolastiche.

In caso contrario, si persevera a voler seguire la strada del misconoscimento della quantità e della qualità del lavoro di donne e uomini di scuola, risorse professionali che responsabilmente e con grande spirito di servizio assumono gli incarichi di governance e che rivendicano a gran voce attenzione, rispetto e valorizzazione professionale anche in un nuovo modello di carriera.

E, purtroppo, per l’ennesima volta ci ritroveremo di fronte allo “sfruttamento” della professionalità di docenti impegnati a lavorare sine die dentro e fuori gli ambienti di apprendimento.

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